Urbanistica

Immobiliare, Remind: piano nazionale su riqualificazioni, energia e incentivi al recupero

Le peculiarità del patrimonio italiano e l'impatto della direttiva case green al centro dai lavori del Think Tank sull'immobiliare allargato

di Mau.S.

Inserire le iniziative legate a emergenze clima, energia, Superbonus e direttiva Case green all'interno di un piano sostenibile e messa in sicurezza del patrimonio nazionale, partendo dalle fasce più bisognose, come Iacp e comunità di abitanti. Sono le indicazioni arrivate al termine dei lavori della Task Force Remind sul cosiddetto «immobiliare allargato»: un settore capace di generare un valore vicino al 30% del Pil.

«Il patrimonio immobiliare-edilizio e infrastrutturale esistente sul territorio italiano ha una forte particolarità rispetto a quello europeo - ha spiegato il presidente nazionale Remind Paolo Crisafi - . Non sono presenti solo edifici storici vincolati (per i quali non è richiesto il vincolo della nuova direttiva europea sull'efficientamento energetico), ma anche una grande quantità di edifici con forte valore culturale che necessitano di un approccio che non può ne deve essere meramente collegato alla sola variabile energetica. Solo un equilibrio tra aspetti economici, energetico-ambientali e sociali permette di distinguersi da un ambientalismo ideologico e spesso dannoso, mantenendo al contempo perfetta coerenza con le indicazioni europee e internazionali e garantendo il raggiungimento degli obiettivi per il clima»

Per il sottosegretario dell'Economia e delle Finanze Lucia Albano la vera sfida è la valorizzazione del patrimonio pubblico. «Sono almeno 297 miliardi in immobili e 28 miliardi in terreni; un patrimonio spesso datato, scarsamente efficiente a livello energetico ed esposto a rischio sismico e idrogeologico. Il Ministero dell'Economia - continua - anche attraverso l'Agenzia del Demanio ed Invimit ha messo in atto numerosi ed importanti progetti di valorizzazione e di rigenerazione urbana ad alto impatto sui territori, in chiave green e sostenibile, con criteri Esg, che evitano il consumo di nuovo suolo e hanno un effetto positivo sul Pil».

La visione delle infrastrutture come parte integrante dell'immobiliare allargato è stata offerta da Tullio Ferrante, sottosegretario delle Infrastrutture. Il sottosegretario è intervenuto sul tema della direttiva case green, chiarendo che «durante il negoziato in trilogo tra Consiglio, Parlamento e Commissione che potrebbe protrarsi per tutto il 2023, il Governo si impegnerà a difendere la posizione dell'Italia che ha rappresentato la necessità di un approccio più pragmatico e graduale». Infine, Vannia Gava, viceministro dell'Ambiente ha offerto un focus sulle attività del Governo in tema di ambiente e sicurezza energetica. «Il processo di semplificazione delle procedure e la costante applicazione di innovative tecnologie nel solco della sostenibilità devono costituire positiva occasione di sviluppo per il Made in Italy. Il Governo ha chiara la necessità di una rigenerazione del patrimonio immobiliare italiano ma questa deve avvenire tutelando le esigenze nazionali, senza arretramenti. La traiettoria degli interventi deve osservare una tempistica ragionevole e prevedere risorse adeguate.La direttiva europea sulle "green house", di cui abbiamo più volte discusso, deve essere adattata al contesto della nostra Nazione, che è diverso e peculiare rispetto al resto dell'Europa».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©