Fisco e contabilità

Imposte comunali, sconto del 20% per chi paga con addebito in banca

Gli enti territoriali possono, con una delibera, determinare la riduzione delle aliquote e delle tariffe delle proprie entrate tributarie e patrimoniali a condizione che si provveda al pagamento attraverso domiciliazione bancaria

di Marco Mobili

Proseguirà ancora per altri due giorni il lavoro di frammentazione in microinterventi settoriali degli emendamenti al decreto Rilancio. A disposizione c’erano 800 milioni di euro utilizzati dalle forze di Governo a finanziare interventi per piccole tratte autostradali, finanziamento di fondi e distribuire risorse di basso importo a settori strategici del Paese come quelli della moda o della ceramica. Nella lunga messa a punto dei correttivi al decreto la commissione Bilancio ha rinviato a domani anche il voto sulle correzioni al superbonus del 110% con cui vengono rivisti i massimali di spesa per il cappotto termico, si allarga l’agevolazione maggiorata a due abitazioni, al terzo settore mentre per i prezzari, nelle more dell’adozione del decreto attuativo, l’asseverazione dei tecnici si farà riferimento ai fini della congruità della spesa ai prezzi riportati dalle regioni, da quelli delle camere di commercio o ai prezzi di mercato in base a dove si svolge il lavoro. Tra le novità eliminate a un passo dal voto la possibilità di far rientrare nel tetto di spesa per la caldaia anche la canna fumaria comune.

Tra le novità approvate ieri merita una segnalazione lo sconto del 20% per i contribuenti che pagano le imposte locali, dall’Imu alla Tari solo per ricordarne alcune, con l’addebito diretto sul conto corrente. A una buona notizia per i cittadini se ne contrappone una meno favorevole per le imprese e in particolare per i laboratori di analisi e per le case di cura private. Con una serie di emendamenti identici riformulati arriva, di fatto, un blocca debiti. Le richieste di pagamento dei crediti vantati per forniture sanitarie, fino ad oggi soggette al principio del silenzio assenso una volta trascorsi senza risposta dell’ente debitore i 60 giorni dalla richiesta di pagamento, con gli emendamenti approvati da maggioranza e opposizioni seguiranno il principio del silenzio “rifiuto” davanti alle mancate risposte delle regioni nei “45” giorni successivi alla domanda di pagamento del credito.

Ci sarà poi tempo, fino al 30 novembre (non più 30 settembre) per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni. Mentre con un altro emendamento le cooperative agricole e i loro consorzi, in possesso delle clausole mutualistiche, potranno rivalutare i beni delle cooperative agricole, «fino alla concorrenza delle perdite dei periodi precedenti computabili in diminuzione del reddito, senza assolvere alle imposte sostitutive, nei limiti del 70% del loro ammontare». Un aiuto, come tanti altri approvati in questi giorni che per essere utilizzati dovranno attendere i tempi lunghi che richiedono i via libera della Commissione europea.

Arrivano, inoltre, 3 milioni di euro per supportare le donne in condizione di maggiore vulnerabilità durante l’emergenza coronavirus e per favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza. Altri 5 milioni, invece, vengono destinati, in via sperimentale, al fondo del Ssn per fornire ortesi e protesi alle persone con disabilità fisica e che possano essere utili per svolgere le attività sportive amatoriali.

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