Appalti

Imprese, l'Anac promette il fascicolo digitale entro marzo 2022

Con la prima versione dello strumento, possibile partecipare a qualsiasi gara, con gestione dei requisiti di aggiudicatari e subappaltatori

di M.Fr.

Adempiendo alla previsione dell'ultimo decreto semplificazioni (n.77/2021) l'Anac ha dato impulso alla realizzazione del cosiddetto fascicolo digitale (o virtuale) degli operatori economici. Che altro non è se non la possibilità che la stazione appaltante possa avere a disposizione più facilmente le informazioni che riguardano le imprese, con un alleggerimento delle procedure di gara per l'operatore pubblico e una riduzione di oneri per l'operatore privato.

La piena operatività dello strumento avverrà per fasi, con altrettanti adempimenti di carattere tecnico. La prima scadenza indicata dall'Anac è quella di marzo 2022, entro la quale sarà rilasciata la prima versione del fascicolo stesso, consentendo le seguenti funzioni: verifica del mantenimento dei requisiti in fase di esecuzione su aggiudicatario e subappaltatori; utilizzo del fascicolo digitale per tutte le procedure di affidamento; istituzione dell'Elenco degli operatori economici già verificati (previsti dall'articolo 81, comma 4-bis del codice dei contratti «al fine di anticipare il più possibile gli effetti positivi collegati alla possibilità di riuso della documentazione acquisita» nel fascicolo.

Fino ad allora, nulla cambia. L'Anac conferma infatti che «fino a successivo intervento dell'Autorità: restano fermi tutti gli obblighi di comunicazione esistenti nei confronti dell'Osservatorio ai sensi degli articoli 29 e 81 del codice dei contratti pubblici; nelle more del completo sviluppo dei servizi di interoperabilità tra le banche dati esistenti di tutti gli Enti certificanti, le verifiche del possesso dei requisiti in capo agli operatori economici saranno effettuate attraverso il FVOE utilizzando le funzionalità disponibili per gli utenti via web; - la delibera n. 157/2016 sarà aggiornata al fine di coordinare le indicazioni operative con la progressiva evoluzione dei servizi online».

«L'eliminazione di adempimenti formali a carico di stazioni appaltanti e operatori economici - ha commentato il presidente dell'Anac, Giuseppe Busia - è determinante per ridurre tempi e costi e imprimere una accelerazione alle procedure di gara». «Il fascicolo digitale che stiamo realizzando - ha spiegato - consentirà alle stazioni appaltanti di utilizzare gli accertamenti già effettuati da un'altra stazione appaltante per ammettere l'operatore economico alla gara, velocizzando l'attività di verifica dei requisiti generali (white list). Inoltre, gli operatori economici vedranno ridotti notevolmente gli oneri di riprodurre per ogni procedura di gara le certificazioni a comprova dei requisiti posseduti. Agli operatori economici non viene più imposto l'onere di produrre per ogni gara cui intendono partecipare la medesima documentazione, peraltro già nella disponibilità dell'Amministrazione». «L'obiettivo - sintetizza sempre Busia - è di rendere quasi automatizzata la verifica dei requisiti, permettendo alle stazioni appaltanti e alle imprese di concentrarsi sulla strategia di acquisto invece che sulle procedure e sugli aspetti formali».

Il principale valore aggiunto del fascicolo digitale consiste pertanto nella possibilità che i dati e documenti contenuti nel fascicolo virtuale, nei termini di efficacia di ciascuno di essi, potranno essere utilizzati per ogni gara e non un per una gara in particolare. «In sede di partecipazione alle gare - spiega l'Anac - l'operatore economico indicherà i dati e i documenti relativi ai requisiti generali e speciali contenuti nel fascicolo virtuale per consentire la valutazione degli stessi alla stazione appaltante.Tutto quello che un'impresa fa con qualsiasi ramo della Pubblica Amministrazione, pertanto, viene registrato».

L'Autorità anticorruzione riferisce inoltre di essere al lavoro «per portare a compimento le iniziative relative alla razionalizzazione e alla interoperabilità delle banche dati attualmente operanti. A tal proposito, si sta lavorando sulla definizione di standard, necessaria affinché, da un lato, la pluralità degli enti certificatori interessati integri le proprie basi informative con la Banca dati nazionale dei Contratti Pubblici e, dall'altro lato, le stazioni appaltanti integrino le proprie piattaforme alla stessa Banda dati gestita da Anac».

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