Fisco e contabilità

Imu, acconto dei ristori ai Comuni per il minor gettito da esenzione sui beni sotto sfratto per morosità

A copertura degli enti un fondo con una dotazione complessiva di 115 milioni di euro per l'anno 2021

di Daniela Casciola

Firmato il decreto del Ministro dell'Interno, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze con il riparto parziale, per complessivi 34.508.524,26 euro, del fondo di 115 milioni di euro per l'anno 2021 per il ristoro ai Comuni delle minori entrate derivanti dall'esenzione dal versamento dell'Imu in favore dei proprietari locatori che abbiano ottenuto l'emissione di una convalida di sfratto per morosità. Ne ha dato notizia la direzione centrale del Dipartimento della Finanza locale del Viminale.

L'articolo 4-ter, comma 1, del Dl 73/2021 ha previsto l'esenzione per l'anno 2021 dal versamento dell'Imu a favore delle persone fisiche proprietarie di un immobile, concesso in locazione a uso abitativo, che abbiano ottenuto in proprio favore l'emissione di una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020. Il successivo comma 2 precisa che i soggetti agevolati hanno diritto al rimborso della prima rata dell'Imu relativa all'anno 2021, versata entro il 16 giugno 2021. Di conseguenza per ristorare i Comuni delle minori entrate causate dall'agevolazione, il comma 3 ha istituito un fondo con una dotazione di 115 milioni di euro per l'anno 2021.

Il ristoro - come spiega la nota metodologica - è stato assegnato a titolo di acconto a favore dei Comuni capoluogo di provincia e di 48 Comuni non capoluogo con oltre 60.000 abitanti o con popolazione pari ad almeno il 60% di quella del capoluogo della provincia di appartenenza, pari alla perdita di gettito stimata sulla base dei dati dei provvedimenti di sfratto pubblicati sul portale dell'Ufficio Centrale di Statistica del ministero dell'Interno.

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