Fisco e contabilità

Imu alla cassa per il saldo 2021 - Slalom tra le esenzioni Covid

Il secondo acconto dell’imposta municipale incrocia le varie agevolazioni anti-crisi

di Dario Aquaro e Cristiano Dell’Oste

L’ultima novità promette di risolvere – finalmente – la questione dell’Imu per i coniugi che vivono in case diverse. Un emendamento votato martedì scorso al decreto fisco lavoro (Dl 146/21) chiarisce che, se la famiglia ha residenza e dimora in due case diverse, l’esenzione vale per un solo immobile a scelta. Sembra banale, ma con gli ultimi orientamenti della Cassazione si rischiava di non avere l’agevolazione su nessuna delle due abitazioni. Questa nuova regola, però, non si rifletterà sulla seconda rata dell’Imu 2021 – da pagare entro giovedì 16 dicembre – perché l’emendamento non fissa alcuna decorrenza anticipata. Così i 19,9 milioni di proprietari di abitazioni principali resteranno ancorati agli attuali criteri di esenzione, che permettono ad esempio di conteggiare con la casa fino a tre pertinenze purché nelle tre diverse categorie catastali C/2, C/6 e C/7 (si veda l’articolo a fianco).

Tra delibere e agevolazioni

A tutti coloro che dovranno mettere mano al portafoglio, il saldo dell’Imu imporrà uno slalom tra le aliquote deliberate dai Comuni per il 2021 – quasi sempre a conferma del 2020 – e le diverse tipologie di agevolazioni introdotte per l’emergenza pandemia: quelle nazionali (estese alla seconda rata o limitate alla prima) e quelle locali (variabili da città a città).

Il sito del dipartimento delle Finanze ospita come sempre le delibere ufficiali. Che, anche quest’anno, sono redatte dai Comuni “a schema libero”, perché la griglia standard prevista dalla legge di Bilancio 2020 non è stata ancora applicata. Se ne parlerà l’anno prossimo. Non ci sono dubbi, comunque, che l’aliquota Imu fino all’11,4 per mille (comprensiva della vecchia maggiorazione Tasi) vale anche nei Comuni che non l’hanno ribadita nel 2021, purché sia stata confermata nel 2020, anno di debutto della “nuova Imu”.

Quanto alle agevolazioni, sono esonerati per tutto il 2021 gli edifici colpiti da terremoti e calamità naturali in alcune zone d’Italia e i proprietari di immobili che hanno subìto il blocco degli sfratti. Per questi ultimi è stato previsto anche un rimborso dell’acconto eventualmente versato, visto che l’esenzione è entrata in vigore solo il 25 luglio con la conversione del decreto Sostegni bis, ben oltre la scadenza del 16 giugno scorso.

Tra le esenzioni Covid, gli immobili in categoria catastale D/3 (cinema e teatri) evitano l’Imu per tutto il 2021. Parliamo in ogni caso di piccoli numeri, visto che le unità in questa categoria sono solo 11.541 e per essere esenti devono essere possedute dal gestore. Le altre attività che sono state sgravate della prima rata, invece, devono ora versare la seconda: il calcolo impone di sottrarre l’acconto “teorico” dall’imposta annua dovuta.

Gettito in tenuta nel 2020

Molti degli esoneri della prima rata di quest’anno sono stati la replica di quelli proposti nel 2020: dagli stabilimenti balneari agli agriturismi, dalle fiere alle discoteche.

Eppure, anche l’anno scorso il gettito dell’Imu ha dimostrato una sostanziale tenuta: 20,6 miliardi tra quota comunale (17) e statale (3,6), secondo il Bollettino delle entrate tributarie, a fronte dei 21,2 miliardi del 2019 (quando c’era ancora un miliardo di Tasi, poi assorbita nell’Imu). In pratica, nell’anno della pandemia sono venuti meno solo 561 milioni, il 2,6% del gettito. Vuoi perché la base imponibile è “rigida”, ancorata ai valori catastali. Vuoi perché alcuni dei rinvii di pagamento disposti dagli enti locali sono poi stati recuperati già nel corso del 2020.

Un nuovo aiuto per i borghi

Non è invece uno sconto, ma un contributo in denaro per pagare l’Imu, quello previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2022-23. Dieci milioni all’anno riservati agli artigiani e ai commercianti al dettaglio che operano nei Comuni fino a 500 abitanti delle aree interne e possiedono gli immobili in cui si svolge l’attività. Ma le regole attuative per valorizzare questi piccoli borghi sono ancora tutte da scrivere.

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