Personale

In Gazzetta le nuove regole per lo smart working della Pa

É stato pubblicato ieri il decreto ministeriale firmato lo scorso 24 ottobre

di Daniela Casciola

Approda in Gazzetta Ufficiale (la n. 268 di ieri) il decreto ministeriale 19 ottobre 2020 con cui è stato stabilito che le amministrazioni pubbliche dovranno garantire lo smart working ad almeno il 50% - come livello minimo - del personale impiegato in attività che non necessitano della presenza.

Fino al 31 dicembre non è richiesto l'accordo individuale, che a partire invece dal 1° gennaio, dovrà dare disciplina all'esecuzione della prestazione lavorativa svolta all'esterno dei locali aziendali, in smart working.

Il primo passo consiste nella mappatura delle attività «smartizzabili» oggetto di approvazione da parte dell'amministrazione. In pratica, ogni dirigente deve identificare quali processi siano compatibili con il lavoro agile.

Successivamente deve essere adottato una sorta di piano per lo smart working, un mini Pola, che preveda i criteri per identificare i dipendenti coinvolti e le modalità di rotazione tra di loro. Il decreto prevede di considerare anche le eventuali disponibilità dei lavoratori. Qualora le richieste, comprese le priorità di legge, superino il fabbisogno del 50%, non sarà necessario coinvolgere i rimanenti dipendenti.

Per chi dovrà recarsi fisicamente sul posto di lavoro e per decongestionare i mezzi di trasporto nelle ore di punta, come previsto anche dal Dpcm 24 ottobre 2020, il decreto chiede alle amministrazioni di individuare fasce di flessibilità oraria per l'entrata e per l'uscita, da costruire con i sindacati in base alle procedure previste dai contratti nazionali. Le riunioni andranno svolte comunque a distanza.

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