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Codice appalti, al regolamento comunale i criteri per distribuire gli incentivi tecnici - La nuova guida dell'Anci

È competenza di un regolamento dell'ente locale definire i criteri e le modalità di riparto

di Gianluca Bertagna e Davide d'Alfonso

È competenza di un regolamento dell'ente locale definire i criteri e le modalità di riparto degli incentivi per le funzioni tecniche previsti dal nuovo codice dei contratti. La misura complessiva dell'incentivo è costituita da una somma non superiore al 2% dell'importo posto a base della procedura di affidamento, comprensivo anche degli oneri previdenziali e assistenziali nonché del contributo fiscale Irap a carico dell'amministrazione. Gli incentivi, a differenza della precedente disposizione, sono erogati direttamente al personale dipendente senza la necessità di una confluenza in alcun fondo né dell'intervento della contrattazione decentrata integrativa. Sono queste le principali indicazioni contenute nel Quaderno Operativo dell'Anci n. 40, pubblicato tempestivamente in questi giorni al fine di supportare le amministrazioni nel dare esecuzione all'articolo 45 del Dlgs 36/2023.

E proprio per andare dritti al punto, la parte del leone del documento spetta alla bozza di regolamento proposta dall'Associazione. Un regolamento che gli enti devono adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso Codice (1° aprile 2023), termine che ha comunque carattere ordinatorio. La proposta dell'Anci è a 360 gradi, andando a coprire tutte le tematiche calde delle nuove norme. Il regolamento, infatti, esordisce declinando i principi generali sia dal punto di vista oggettivo che dal punto di vista soggettivo. A tal proposito è importante ricordare che l'incentivo complessivamente maturato dal dipendente nel corso dell'anno di competenza, anche per attività svolte per conto di altre amministrazioni, non può superare il trattamento economico annuo lordo percepito dallo stesso. Oltre a ricordare che l'importo di riferimento va computato secondo il criterio della competenza, a prescindere quindi dalla data di effettivo pagamento, viene infatti sottolineato che è stato innalzato il tetto retributivo individuale per il singolo dipendente, che viene portato dal 50%, stabilito dall'articolo 113, comma 3, del Dlgs 50/2016, fino appunto al 100%. Ancora una volta non ne potranno beneficiare i dirigenti.

La bozza di regolamento prosegue poi nel disciplinare l'incentivo, suddividendo le ipotesi nei quali sia correlato a lavori e quelle legate all'acquisizione di servizi e forniture. In quest'ultimo caso la nuova norma conferma che l'incentivazione è possibile solo se viene nominato il direttore dell'esecuzione. Importante sottolineare che gli oneri relativi alle attività tecniche sono poste a carico degli stanziamenti previsti per «le singole procedure» di affidamento di lavori, servizi e forniture negli stati di previsione della spesa o nei bilanci delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti, diversamente dal previgente art. 113, c. 1, Dlgs 50/2016, per il quale gli incentivi facevano «carico agli stanziamenti previsti per i singoli appalti». È quindi evidente la precisa volontà di superare le difficoltà derivanti dalla precedente normativa che, a parità di funzioni tecniche svolte, consentiva l'erogazione dell'incentivo ai dipendenti solo in caso di appalti ed escludeva tutte le altre procedure e gli affidamenti diretti. E ancora, la bozza dell'Anci dettaglia le modalità di individuazione delle figure incentivabili, ora previste dall'Allegato I.10 del decreto, quelle di valutazione delle attività svolte e quelle di liquidazione delle somme al personale. Si tratta, infine, della restante quota del 20 per cento che deve essere destinata, tra l'altro, all'acquisto di beni e tecnologie nonché alla formazione del personale.

Raccogliendo i vari dubbi emersi in queste ultime settimane, va da ultimo evidenziato che per l'Anci gli incentivi andranno erogati direttamente ai dipendenti, senza transitare da alcun fondo. Tale indicazione sembra confermare l'orientamento che vuole escludere il passaggio delle somme – a mo' di partita di giro – anche dal fondo delle risorse decentrate dei dipendenti andando, quindi, a semplificare le procedure di liquidazione.