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Infrastrutture sociali, le regole per i contributi ai Comuni del Sud

Beneficiari della misura gli enti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

di Daniela Casciola

Definite, in applicazione dei commi 311 e 312 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019 n. 160, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023, le modalità di assegnazione dei contributi per investimenti in infrastrutture sociali ai Comuni situati nel territorio delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nel limite massimo di 75 milioni di euro annui, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.

É stato, infatti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 2 ottobre 2020 il Dpcm 17 luglio 2020 che stabilisce anche le modalità di rendicontazione, verifica e recupero delle somme non utilizzate.

Beneficiari sono i Comuni del Mezzogiorno che vogliono realizzare infrastrutture sociali, ponendo l'attenzione alle zone deboli del paese. É previsto un contributo diversificato per fasce di Comuni, come indicato negli allegati al decreto.

Il Comuni dovranno necessariamente avviare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche:
a) per i contributi dell'anno 2020 entro il 17 aprile 2021;
b) per i contributi riferiti agli anni 2021, 2022, 2023 entro il 30 settembre di ciascun anno di assegnazione.

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