Urbanistica

Intesa per Taranto: lavori da accelerare per 392 milioni, fondi da trovare per 120

di Domenico Palmiotti

Piena riconferma della linea sull’Ilva: tenere insieme difesa della salute, dell’ambiente e del lavoro. Ma riconfermato anche «un investimento complessivo» sulla città.

La giornata del premier Matteo Renzi a Taranto, tra inaugurazione del secondo piano del Museo archeologico, vertice in Prefettura sul Contratto istituzionale di sviluppo e visita ai cantieri del porto, si riassume così. Una giornata non priva di momenti di tensione, con quasi 200 manifestanti, tra ambientalisti ed esponenti dei movimenti antagonisti, che prima hanno cercato di sfondare la barriera posta dalle forze di polizia a protezione del Museo, e poi hanno tentato di aggredire il deputato Pd, Michele Pelillo, costretto a raggiungere la Prefettura «blindato» da un anello di poliziotti.

Con Renzi ieri erano a Taranto i ministri dei Beni culturali, Dario Franceschini, e dei Trasporti e infrastrutture, Graziano Delrio, il sottosegretario alla presidenza, Claudio De Vincenti, e il vice ministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova. «Siamo partiti dal Museo di Taranto – spiega Renzi – per scelta. Perché riteniamo che la cultura non debba essere più uno sfizio per l’Italia e perchè questo Museo, che già nei primi sei mesi ha registrato il 60 per cento in più di visitatori, ha grandi potenzialità di crescita». «L’inaugurazione del Museo – dice Franceschini – è dentro la strategia che il Governo s’è dato per Taranto. Cultura, valorizzazione del mare e recupero della Città vecchia possono trasformare la vita della città senza rinunciare al resto».

Ma l’Ilva rimane comunque il nodo di fondo. La Corte dei Conti manifesta «perplessità» circa la compatibilità tra statuto della Cassa Depositi e Prestiti e intervento finanziario nell’Ilva, ma «con la nuova legge – evidenzia Bellanova –, abbiamo cambiato paradigma: l’ambiente davanti ad ogni scelta». E a proposito dello scudo giudiziario per acquirenti o affittuari, chiarisce: «Non vale per la sicurezza e la salute dei lavoratori ma solo per le responsabilità connesse all’attuazione del piano ambientale. Si devono colpire i responsabili dei guasti ambientali, non chi quei guasti li sta riparando». E sull’Ilva rimane aperto il dissidio tra Governo e Regione Puglia. Il governatore Michele Emiliano avanza la possibilità che la stessa Regione impugni il decreto alla Corte Costituzionale. «Leggerò bene il testo – afferma – ed esprimerò un giudizio. Mi sembra di capire che il decreto marginalizzi il ruolo della Regione sulla questione della salute nella fase della vendita dell'impianto». Emiliano parla sull’Ilva dopo il viceministro Bellanova e Renzi che già al Museo aveva detto che «se è sacrosanto il diritto alla salute, altrettanto sacrosanto è quello al lavoro, articolo 1 della Costituzione», ascoltato Emiliano replica: «Sull’Ilva non siamo d’accordo con Emiliano ma la linea del Governo è quella già esposta dalla Bellanova». De Vincenti, invece, elenca i dati del Contratto di sviluppo (cui Renzi appone la firma) e dichiara che su un plafond di 857 milioni di euro di finanziamenti già assegnati all’area nel tempo e ora riprogrammati, 9 opere per 390 milioni sono state cantierizzate e altre 20 in affidamento.

Mentre per il concorso internazionale di idee sul recupero della Città vecchia sono arrivate proposte di 50 raggruppamenti che esprimono 300 studi, un quarto dei quali esteri. «Ma per Taranto non c’è una lira in più, sono soldi delle passate amministrazioni regionali» attacca Emiliano sul Contratto istituzionale dopo il vertice. Gli risponde De Vincenti: «In effetti l’attuale amministrazione della Puglia non ha aggiunto neanche un euro. Al tavolo per Taranto Emiliano ha brillato per la sua assenza». Infine il porto. «Siamo passati – dice Delrio – da lavori per 35 milioni in 10 anni sino al 2012 a 428 milioni negli ultimi 3 anni e mezzo tra piattaforma logistica, banchina del molo polisettoriale, molo San Cataldo e piastra logistica».

E proprio ieri sono stati consegnati i primi 600 metri ammodernati e ampliati di banchina del terminal.

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