Appalti

Investimenti/2. Nel Bilancio 2019 -7% dei fondi per infrastrutture e -1 miliardo di spesa

di A.A.

La legge di Bilancio 2019, presentata in un modo a ottobre e approvata senza dibattito a fine dicembre in un altro, svela poco a poco le sue vere caratteristiche. Solo nei giorni scorsi l'Ufficio studi Ance ha potuto fare la sua consueta analisi dei capitoli di bilancio, nella quale calcola gli stanziamenti per infrastrutture e stima con parametri sempre uguali negli anni l'effettiva spesa (spalmata in più o meno anni a seconda del tipo di opera).
Ebbene è venuto fuori che le risorse stanziate dal governo saranno nel 2019 il 7% in meno (in valori reali) di quanto erano nel 2018.

SI VEDA NELL'OSSERVATORIO ANCE (a pagina 118)

«Tale riduzione - osserva l'Ance - interrompe il trend di crescita degli stanziamenti dell'ultimo triennio, che aveva fatto registrare un incremento del 73%. Ciò aveva consentito di recuperare i tagli registrati nel periodo 2009-2015, che aveva visto gli stanziamenti per nuovi investimenti ridursi di oltre il 41%».
I tagli 2019 sono stati soprattutto a danno di Anas (-1,8 miliardi) e Rfi (-2,3 mld).
In valori assoluti, comunque, in moneta 2019, gli stanziamenti per infrastrutture per quest'anno restano secondo i calcoli Ance pari a 20,37 miliardi di euro, un dato che resta elevato rispetto ai 23,6 mld del 2014 e i 12,6 del 2015. Viene dunque in gran parte confermata la crescita di risorse impressa tra il 2015 e il 2018.

I soldi ci sono, insomma, e il nodo infatti è far crescere la spesa effettiva.
Tra il 2008 e il 2018 la spesa effettiva per investimenti in lavori pubblici è infatti crollata del 54%, da oltre 40 miliardi di euro a circa 22.
«Il deludente andamento del 2018 (-3,2% reale) - osserva l'Ance - sensibilmente più basso rispetto alla previsione di un anno fa (+2,5% su base annua), è il risultato del permanere di grandi difficoltà nell'avvio della realizzazione delle opere pubbliche in Italia che hanno annullato qualsiasi effetto positivo delle misure di sostegno degli investimenti».
«Appare opportuno ricordare - prosegue l'Osservatorio, pagina 113-114) - che le manovre di finanza pubblica degli ultimi tre anni hanno costantemente previsto un sostegno alla crescita economica attraverso il rilancio degli investimenti pubblici». «Dal confronto tra le previsioni e i risultati conseguiti è possibile stimare un ammontare di mancati investimenti, nel triennio 2016-2018, pari a oltre 10 miliardi di euro, un indicatore significativo dell'inefficienza dei processi di spesa».

E anche sulle previsioni di spesa effettiva per opere pubbliche dalla legge di Bilancio 2019 arrivano delusioni. Da elaborazioni Ance su dati ufficiali (si veda la slide 20), rispetto all'andamento previsto dalla legislazione vigente, nel ddl di Bilancio presentato a ottobre 2018 il governo Conte prevedeva di aumentare gli investimenti di 3,5 miliardi (sarebbe stato circa il +16% rispetto al dato complessivo delle opere pubbliche, non solo statali), una cifra che dopo il maxi-emendamento lo stesso governo (nella relazione al Bilancio) ha ridimensionato a +550 milioni, e che invece poi dai calcoli dell'Ufficio parlamentare di Bilancio diventa invece una riduzione di un miliardo di euro. Incrociando questo dato con i bandi comunque in forte crescita nel 2018 l'Ance stima un modesto +0,2% per le opere pubbliche nel 2019, dunque in pratica si confermerebbe un mercato ai minimi come negli ultimi anni.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©