Imprese

Iren, piano da 10 miliardi «La priorità è il solare, noi più adatti per Egea»

L'intervista. Gianni Vittorio Armani. Il ceo dell'utility commenta la revisione della strategia al 2030 e sulla società albese risponde ad A2A: «Siamo il partner migliore per i soci». Allarme acqua: «Gli invasi ai minimi storici»<br/>

di Cheo Condina

«Iren deve diventare un motore di sviluppo per il Paese: possiamo svolgere un ruolo cruciale dall'idroelettrico al termoelettrico, per arrivare a rinnovabili e filiera ambientale, risolvere problemi e creare occupazione». È la strada tracciata dal ceo Gianni Vittorio Armani con l’aggiornamento del piano al 2030, che «dopo quanto accaduto nel 2022 vede confermata la validità dei propri pilastri, ovvero decarbonizzazione, tutela delle risorse e qualità del servizio», sottolinea a Radiocor. Il legame con il territorio è centrale: «Iren resta il partner migliore per gli azionisti di Egea», invece in negoziato esclusivo con A2A, precisa il manager, che smentisce le voci di una candidatura per il vertice di Terna: «Sono concentrato sul mio lavoro in Iren». Poi ci sono i numeri: il nuovo business plan della multiutility controllata dai Comuni di Genova, Torino ed emiliani prevede investimenti in crescita a 10,5 miliardi nei prossimi 8 anni, con target di Ebitda e utile netto a 1,87 miliardi e 460 milioni, mentre il 2022 si è chiuso con margini lordi oltre 1 miliardo (+3%), profitti in calo del 25% a 226 milioni, ma cedola in salita a 11 cent e investimenti che balzano del 56% a 1,5 miliardi.

Tra i principali motori di sviluppo del piano ci sono le rinnovabili con obiettivo incrementato a 3,6 GW. Come pensate di raggiungerlo?

Lavorando principalmente sul solare, dove abbiamo una pipeline importante con 400 MW in autorizzazione e altrettanti con soluzione di connessione. Sull'eolico offshore vediamo grandi opportunità, anche se i nostri mari hanno profondità più elevate rispetto al Nord Europa e quindi servono tecnologie più avanzate. Da piano abbiamo 400 MW ma i progetti in cantiere sono da complessivi 3 GW in Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia: li portiamo in autorizzazione e poi vedremo come e con chi realizzarli, poiché servono capitali enormi. Altri 400 MW ce li aspettiamo dalle comunità energetiche.

Altra filiera chiave è quella ambientale, dove siete tra i leader.

Le criticità sulle catene logistiche dimostrano che per noi grandi consumatori occidentali gestire bene i rifiuti e riciclarli ha un valore enorme. Più in generale, in questo e altri settori, ritengo che per i suoi territori Iren debba essere un punto di riferimento e un motore di sviluppo: lo abbiamo già fatto avviando partnership pubblico-privato sull'efficienza energetica. Non è un caso che il nostro piano preveda 3200 assunzioni. Rientrano in quest'ottica gli 1,5 miliardi di ulteriori investimenti in business regolati.

Sull'idroelettrico invece pendono due spade di Damocle: la siccità e le concessioni scadute.

Il limbo normativo ha bloccato da tempo gli investimenti nel settore; in ogni caso con la Regione Piemonte si è attivato un dialogo per avviare un processo di partenariato pubblico-privato. Sulla produzione siamo in linea con l’anno scorso, cioè -40% sul 2021. Abbiamo gli invasi ai minimi storici: due anni così non si vedevano da un secolo. Il vero tema è la mancanza di disponibilità di acqua potabile e per l’agricoltura e il fatto che non ci sia un sistema regolato in questo settore che garantisca gli investimenti adeguati per gli accumuli idrici.

Tema Egea: una multiutility piemontese che per rilanciarsi non ha scelto voi ma la lombarda A2A, con cui tratta in esclusiva.

Parto da una considerazione generale: c’è più valore nello sfruttare sinergie di territorio che nel muoversi come multiutility in ambito nazionale. Noi siamo il miglior partner per gli azionisti di Egea per valore aggiunto e sinergie industriali. Certo, avere un socio più lontano geograficamente forse ti lascia maggiore libertà per gestire l’azienda secondo logiche passate. In ogni caso tocca ai soci di Egea decidere, noi abbiamo fatto la nostra offerta. Vedremo.

A che punto siete sulla cessione della minoranza delle reti gas? Timori di impatti sul rating?

Entreremo nel vivo a maggio. Di recente S&P ha confermato il nostro rating con outlook positivo, nel 2022 abbiamo gestito benissimo l'evoluzione del capitale circolante, elemento di criticità nel settore utility.

Da mesi i rumors parlano di una sua candidatura per il vertice Terna.

Credo che l'ambizioso piano industriale appena presentato sia la risposta migliore per dimostrare quanto Iren sia al centro dei miei progetti manageriali e della mia attenzione professionale.

Per il manager di una ex municipalizzata non è mai semplice gestire il rapporto con i soci. Com'è il suo?

Buono e costruttivo, al di là delle malelingue. Ho grandissima ammirazione e stima per chi sceglie di fare il lavoro di sindaco. In situazioni critiche come la crisi energetica che ha travolto l'Europa è normale che si crei una dialettica legata alla gestione di alcuni risvolti sociali, ma sono tensioni positive che ognuno mette nel proprio lavoro per il bene dell'azienda.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©