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Italiadecide, Finocchiaro: «Concertazione e fiducia tra Stato, Enti locali e imprese o il Pnrr non arriverà fino ai territori»

Cdp, Enel, Eni e Poste tra le «best practice» di sinergia tra pubblico e privato

di Emilia Patta

«Il conflitto di poteri tra Stato e Regioni è una piaga decennale. E abbiamo constatato tutti la solitudine dei sindaci nella prima fase della pandemia. I rapporti verticali tra i vari livelli istituzionali sono improntati nel nostro Paese a un criterio gerarchico. Ma questa impostazione non può funzionale con l’obiettivo transizione ecologica contenuto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha un carattere trasversale a tutti i livelli delle politiche pubbliche». È partendo da questa premessa che Anna Finocchiaro, già ministra del governo Prodi e capogruppo del Pd in Senato, presenterà oggi a Roma alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella il Rapporto 2021 dell’associazione per la qualità delle politiche pubbliche Italiadecide da lei presieduta. Rapporto che conclude, dopo quelli del 2019 e del 2020, la sequenza dedicata alla fiducia tra pubblico e privato. Superare il sistema gerarchico e conflittuale delle nostre istituzioni, dunque, e lavorare di concerto con le imprese e la società civile come pre-condizione affinché i progetti del Pnrr cadano davvero sul territorio entro il 2026. «Il tempo per i conflitti è scaduto, semplicemente non ne abbiamo», avverte Finocchiaro.

Il rapporto mette in evidenza come la responsabilità sociale delle imprese diventa con la transizione ecologica responsabilità ambientale-sociale. E le imprese sembrano già averlo capito, se è vero che - secondo il dodicesimo rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e UnionCamere - oltre 441mila aziende hanno deciso nel quinquennio 2016-2020 di investire in tecnologie e prodotti green, più 25% rispetto al quinquennio precedente («le imprese green hanno un dinamismo sui mercati esteri superiore al resto del sistema produttivo italiano, innovano di più e producono più posti di lavoro»). Ma è essenziale, appunto, trasformare il sistema gerarchico in un sistema orizzontale di «concertazione» che veda seduti allo stesso tavolo, progetto per progetto, i rappresentanti istituzionali a partire dai sindaci e le imprese. Pena il rischio di far il Piano di rilancio. «L’assunzione di responsabilità pubbliche e civili da parte delle imprese, la capacità di ascolto e condivisione da parte delle istituzioni, la semplificazione delle norme e gli iter attuativi e il loro orientamento ai risultati, il recupero di efficienza delle amministrazioni pubbliche appaiono le condizioni indispensabili ad avviare concretamente e in tempi misurabili la fase del Green New Deal annunciata a livello europeo e che richiede di essere efficacemente realizzata a livello nazionale e territoriale», si legge nel rapporto.

Né mancano esempi di best practice di collaborazione tra pubblico e privato. Il corposo Rapporto 2021 di Italiadecide si conclude appunto con alcuni progetti virtuosi già in essere. Cassa depositi e prestiti, ad esempio, ha messo a disposizione la sua unità di supporto e consulenza alle pubbliche amministrazioni, creata nel 2019, per una serie di progetti tra cui il protocollo d’intesa sottoscritto con Indire, agenzia del ministero della Pubblica Istruzione, per la promozione di modelli di edifici scolastici innovativi, più idonei all’adozione di moderni sistemi di istruzione «laterale» superando il concetto di classe tradizionale. C’è poi il caso di Enel, impegnata nel Polesine in un ambizioso progetto di economia circolare: un nuovo parco tematico con scopi turistici prenderà il posto dell’ex centrale elettrica di Porto Tolle attraverso scelte e procedure ampiamente condivise con il territorio. Oppure i vari progetti dell’Eni nell’ambito della decarbonizzazione (il Progetto Italia, ad esempio, con l’obiettivo di valorizzare terreni industriali di proprietà Eni non destinabili ad altri usi attraverso l’installazione di campi solari). Così come l’iniziativa di Poste italiane per i piccoli comuni, con l’obiettivo di una presenza capillare su tutti i territori, che comprende anche programmi di educazione finanziaria e digitale rivolti a tutte le fasce di età.

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