L'Anac accende i fari sull'azienda rifiuti di Roma (Ama): serve più attenzione all'anticorruzione
Le richieste dell'Autorità: disciplinare meglio il conflitto d'interessi, far ruotare i dirigenti e obbligare i dipendenti a segnalare qualsiasi avvio di procedimento penale o rinvio a giudizio
Anche l'Autorità Anticorruzione accende i fari accesi sulle irregolarità dell'Ama, la multiutility romana spesso sulle prime pagine dei giornali per l'emergenza rifiuti con cui devono fare i conti da anni i cittadini della capitale. Per l'Anac l'Azienda municipale ambiente, da oltre settemila dipendenti, deve prestare più attenzione alle misure anticorruzione. In particolare, deve disciplinare meglio il conflitto d'interessi, far ruotare i dirigenti (specie quelli che gestiscono appalti e affidamenti), e obbligare i propri dipendenti a segnalare qualsiasi avvio di procedimento penale o rinvio a giudizio a loro carico.
Al termine di un'attività di vigilanza andata avanti per un anno, di fronte a varie criticità riscontrate nell'organizzazione dell'azienda municipale, nell'adunanza dell'11 gennaio scorso, il Consiglio dell'Autorità ha deciso di inviare ad Ama un atto di raccomandazione del presidente Giuseppe Busia, ammonendo la società a mettersi in regola in tempi stretti, e ad adottare le prescrizioni richieste all'interno del piano triennale di prevenzione della corruzione.
In primo luogo l'Anac invita l'Ama a «rimappare i vari processi operativi» individuando i responsabili di ogni procedimento. Passaggio, questo, ritenuto molto importante al fine di prevenire reati in danno alla società, e non solo reati commessi a vantaggio della società. L'Autorità chiede inoltre alla municipalizzata romana di dar conto delle misure di rotazione dei dirigenti. Specie di coloro a capo di attività a maggior rischio corruzione, per esempio le cosiddette «posizioni intangibili». Laddove non sia possibile l'avvicendamento del personale dotato di specifica professionalità tecnica, Ama dovrà procedere con misure alternative, come ad esempio la cosiddetta «segregazione delle funzioni, implementazione di sistemi informativi, condivisioni delle diverse fasi procedimentali e di valutazione, onde evitare la concentrazione in capo a singoli soggetti di responsabilità e mansioni, che possano dar origine a posizioni di privilegio».
Per Anac la municipalizzata capitolina dovrà dare maggiore attenzione, poi, alla disciplina del conflitto d'interessi, inserendo specifico obbligo di osservanza da parte dei soggetti interessati. Infine, l'Autorità fa presente che Ama dovrà contemplare nel proprio piano anticorruzione specifiche procedure da attivare nel caso un dipendente sia sottoposto a procedimento penale, prevedendo uno specifico obbligo a carico dei dipendenti, di comunicare tempestivamente all'azienda eventuali avvii di procedimenti penali e/o rinvii a giudizio. Anac «si riserva a breve, dopo l'attuazione del piano anticorruzione, un'attività di monitoraggio per verificare se l'azienda si è messa in regola con le misure anticorruzione».