L’istanza di accesso civico a un numero indefinito di documenti è abusiva e quindi da rigettare
Contrapponendosi il principio generale del divieto di abuso del diritto, di natura trasversale nel nostro ordinamento, e che costituisce una particolare declinazione del principio di buona fede
Secondo il Consiglio di Stato (sentenza n. 9470/2024) è legittimo il diniego su una istanza di accesso civico che si riferisca a un numero elevatissimo e assolutamente indefinito di atti e di documenti, di natura eterogenea, che non indichi neppure un intervallo temporale entro cui collocarli, a ciò contrapponendosi il principio generale del divieto di abuso del diritto, di natura trasversale nel nostro ordinamento, e che costituisce una particolare declinazione del principio di buona fede, il quale...
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