Urbanistica

La piscina pertinenziale è compatibile con la zona agricola

Il Tar Salerno annulla il diniego della Soprintendenza: ok se c'è dimensione ridotta e pertinenza esclusiva

di Massimo Frontera

Un residente nel comune di Minori (Sa) ha ottenuto dal Tar Campania (Sezione di Salerno) l'annullamento del diniego di autorizzazione paesaggistica da parte della locale Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per una piscina stagionale fuori terra (4,20 x 8.70 x 1,35h) realizzata su un terrazzamento agricolo. La Soprintendenza ha eccepito che «l'opera, benché temporanea (otto mesi l'anno), comporta la modifica permanente del suolo con perdita dell'originaria vocazione a terrazzamento agricolo, che è parte fondamentale di un quadro panoramico d'insieme sottoposto a particolare tutela». «Essa, inoltre, costituisce una nuova edificazione, esclusa in zona 1b del Put, anche se a carattere temporaneo». Per finire, l'Ente rileva che «non è stata compiutamente dimostrata la piena liceità del manufatto esistente».

I giudici del Tar, invece, nella pronuncia n.2035/2021, hanno affermato che i motivi del ricorso sono fondati, e anzi consentono una sentenza in forma semplificata a favore del ricorrente, con conseguente annullamento degli atti impugnati. Nel provvedimento di diniego, osservano i giudici, non viene adeguatamente motivata la perdita della vocazione agricola. La piscina, inoltre, viene riconosciuta di dimensioni non rilevanti, e può bene essere considerata pertinenza esclusiva dell'immobile esistente. Ne consegue che «la piscina pertinenziale è compatibile con la destinazione agricola della zona, laddove essa costituisca una legittima pertinenza dell'edificio residenziale principale».

Il provvedimento della Soprintendenza, inoltre, non motiva adeguatamente il «dichiarato contrasto con il valore paesaggistico d'insieme dell'area». Secondo i giudici, poi, «non si è tenuto conto di circostanze rilevanti, evidenziate in sede di controdeduzioni, quali quella per cui la piscina risulta non visibile da tutti punti panoramici circostanti poiché "addossata" al muro di contenimento del terrazzamento a monte, ed è mascherata dal muro di cinta ad est, dalla vegetazione ed altri terrazzamenti ad est e dalla successione di terrazzamenti a sud" (pag. 14 del ricorso) e quella per cui, proprio per smorzare l'impatto visivo, il parere favorevole della Commissione comunale per il paesaggio ha già prescritto "che durante il periodo di installazione della piscina vengano inserite fioriere piantumate con essenze arboree autoctone, lungo i prospetti est e sud, atte a mimetizzare la struttura lignea stessa"».

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