Progettazione

La scuola primaria che sembra un campus, pronto l'edificio firmato dallo studio Contini

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di Mariagrazia Barletta

Realizzata in 12 mesi con contratto di disponibilità, passando per un percorso partecipato. Ha seguito un iter non comune la scuola elementare di Loiano (Bologna) progettata da Marco Contini, titolare dell'omonimo studio di Torrechiara (Pr), e da Sara Chiari. Ne è nata un'architettura che si affaccia sulle vallate, al di fuori del paese, ma in connessione visiva con l'abitato. A caratterizzarla è un tetto verde che l'aiuta a mimetizzarsi tra i prati. «Per la prima volta ci siamo confrontati con questo tipo di procedura, ed è stata per noi una sorpresa. È stata veloce e interessante dal punto di vista della progettazione», racconta Contini.

A costruire la scuola è stata una piccola impresa, la Ferruccio Maestrami , che ad agosto 2015 si è aggiudicata la gara, bandita dall'Unione dei comuni Savena-Indice per conto del comune di Loiano, per la progettazione, costruzione e messa a disposizione di una nuova scuola primaria, con formula "chiavi in mano". Formula che ha previsto a carico dell'esecutore, tra l'altro, anche la fornitura degli arredi. Si è fatto ricorso, dunque, al contratto di disponibilità, chiedendo all'impresa di presentare un progetto preliminare in fase di gara. Il comune ha corrisposto all'impresa un contributo in corso d'opera di circa 1,6 milioni di euro, pari al 50% del costo di costruzione. Terminata l'opera, e concessa in utilizzo al committente, l'impresa ha iniziato a incassare il canone di disponibilità dal comune. Canone che il comune corrisponderà all'impresa per 30 anni. In particolare, tra canone trentennale e contributo in corso d'opera, la scuola costa all'amministrazione circa 6 milioni (Iva esclusa).

«L'impresa costruisce ovviamente con l'obiettivo di avere un utile, ma ha anche tutto l'interesse a costruire bene e nei tempi. Siccome il contratto di messa a disposizione dura 30 anni, e in questi anni l'impresa deve garantire la manutenzione dell'immobile, comprese le parti impiantistiche, ha anche tutto l'interesse a costruire un edificio che gli costi il meno possibile dal punto di vista manutentivo. Abbiamo potuto raggiungere un buon equilibrio, una buona qualità architettonica e anche dei materiali», riferisce Contini che con Sara Chiari si è occupato dell'intera progettazione e della direzione dei lavori. «La scuola - dice - è stata terminata nel rispetto dei tempi e degli importi di contratto e senza riserva alcuna da parte dell'impresa e dell'amministrazione pubblica. In due anni siamo passati dall'indizione della gara alla fine dei lavori. È un tempo molto veloce». In effetti, i lavori sono iniziati a maggio del 2016 e terminati ad aprile 2017.

I CREDITI DEL PROGETTO

Aggiudicata la gara, è stato avviato un processo partecipato che ha coinvolto i docenti e il personale scolastico. «È un'esperienza che avevamo già condotto con la scuola di Felino», riferisce ancora Contini riferendosi alla scuola progettata nella provincia di Parma realizzata alcuni anni fa (nata da un concorso) e inserita da Legambiente, nel 2017, nella top ten delle scuole italiane più innovative e sostenibili. «Per noi - continua - questo tipo di percorso è molto positivo perché dai futuri fruitori si raccolgono idee, perplessità e critiche e si riesce a sistemare il progetto già in una fase preliminare».
La scuola - che comprende 10 aule, una mensa, una biblioteca, una palestra, laboratori - è di due piani e sorge su un pendio. Domina le vallate in un'area di interesse paesaggistico dell'appennino bolognese e, per limitarne l'impatto visivo, in parte è stata interrata. Guardandola da monte appare di un solo piano, l'altro, interrato per circa la metà del suo perimetro, è ricavato dal dislivello del suolo. Osservandola da monte quasi si mimetizza tra i prati, grazie alla creazione, sulla copertura piana, di un tetto verde ad inerbimento estensivo. La differenza di quota permette di avere due giardini, uno a monte, dotato di porticato di ingresso, e uno a valle. Il naturale dislivello viene sfruttato, inoltre, in modo da garantire accessi separati ai due piani: al superiore si trova l'ingresso principale alla scuola e all'inferiore l'ingresso ai servizi della mensa e ai locali tecnici.

Per rendere gli interni vivaci e accoglienti, il progetto punta sul colore, sul calore del legno (a vista nei solai, e utilizzato per le scale, i serramenti e gli arredi), sulla luce e sui grandi affacci verso il paesaggio. «Abbiamo voluto mantenere questa relazione visiva con il centro abitato: dai corridoi è possibile vedere il paese. I ragazzi vedono le case in cui abitano», riferisce l'architetto. Articolato il sistema connettivo, che si allarga per creare spazi di relazione in cui i bambini possono studiare, lavorare in gruppo e riunirsi.
Dovendo sostenere la spinta del terreno, la struttura controterra è in cemento armato, così come il primo solaio. La parte sovrastante è invece realizzata in XLam con solaio di copertura a telaio. Grazie alle alte prestazioni dell'involucro e al sistema impiantistico integrato alla produzione di energia elettrica dei pannelli fotovoltaici, la scuola rientra nella classificazione energetica A4 della Regione Emilia Romagna (quella che assicura le prestazioni migliori).
Nel frattempo, è andata avanti anche la progettazione del polo scolastico che a Rovereto sul Secchia, frazione di Novi di Modena, andrà a sostituire strutture distrutte dal terremoto del 2012. Marco Contini con lo studio Quattroassociati , dopo aver vinto il concorso di progettazione lo scorso settembre, sta per finire il definitivo. «Stiamo andando veloci, speriamo sia appaltata nei primi mesi del 2019», conclude.

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