Amministratori

La scuola torna ad acquistare 50mila banchi

A 12 mesi dal bando di Arcuri lo Stato è già costretto a sostituire i banchi inadatti

di Giovanna Mancini

La pandemia ci sta abituando a una certa ciclicità degli eventi: esattamente come un anno fa, a fine luglio si ricomincia a ragionare su un rientro a scuola in sicurezza e, come un anno fa, emerge la necessità di molti istituti di acquistare banchi adatti a garantire il distanziamento degli alunni in classe, a maggior ragione se l’obiettivo è quello di un rientro al 100% dei ragazzi.

Niente banchi a rotelle, questa volta: si tratta di 50mila scrivanie monoposto tradizionali, con le rispettive sedie, che servono a sostituire altrettante forniture “sbagliate” consegnate l’anno scorso nell’ambito del discusso bando Arcuri, che prevedeva la consegna di 2,1 milioni di scrivanie monoposto e 434mila sedute innovative (quelle con le rotelle). ”Sbagliate” nel senso che i banchi sono risultati non conformi agli standard di qualità e alle necessità richieste dalle scuole, che perciò li hanno rifiutati. Da quanto risulta al Sole 24 Ore, si tratterebbe dei lotti prodotti da una delle quattro aziende estere vincitrici del bando del 2020. E ora, si corre ai ripari. Le scuole interessate sono 450, divise in otto regioni (Lazio, Piemonte, Sardegna, Liguria, Abruzzo, Calabria, Veneto e Trentino-Alto Adige) e il 50% delle richieste arriva dal Lazio.

I fondi per questa nuova fornitura, 6 milioni di euro stanziati attraverso il Decreto Sostegni bis, fanno parte del pacchetto di risorse afferenti alla struttura commissariale del generale Francesco Figliuolo e saranno gestiti dal ministero dell’Istruzione. A differenza dello scorso anno, non ci sarà un bando, ma saranno direttamente gli istituti scolastici interessati ad acquistare i banchi, attraverso il portale e gli strumenti di Consip, l’ente incaricato degli acquisti per la Pubblica amministrazione. Altra differenza con la vicenda della scorsa estate, è che questa volta la struttura commissariale, assieme a Consip e ministero dell’Istruzione, hanno voluto confrontarsi con l’associazione delle imprese produttrici, prima di redigere le linee guida per l’acquisto dei materiali.

A raccontarlo è il presidente di Assufficio, l’associazione che rappresenta le aziende italiane produttrici di arredi scolastici. «Siamo stati contattati da un delegato del Commissario Figliuolo – spiega Gianfranco Marinelli – assieme ad alcuni funzionari di Consip e del ministero dell’Istruzione. Hanno chiesto un nostro parere innanzitutto sulle caratteristiche tecniche e di sicurezza che secondo noi questi arredi dovrebbero avere, e poi sulla fattibilità di rispettare le tempistiche necessarie». L’obiettivo del governo è infatti terminare le consegne dei nuovi banchi entro settembre. «I tempi sono un po’ stretti – osserva Marinelli – ma abbiamo fatto un rapido sondaggio tra i nostri associati che si occupano di arredo scolastico e tutti hanno dimostrato interesse e dato la disponibilità a mettersi al lavoro e si dicono certi che i termini richiesti possano essere rispettati». Qualche problema potrebbe presentarsi vista la scarsità e il costo elevato delle materie prime (compresi legno e metalli necessari per i banchi), ma visti i numeri contenuti di questa operazione e la possibilità di diluire il lavoro tra diversi produttori, non ci dovrebbero essere tensioni particolari.

Per le aziende si tratta del resto di un’opportunità importante da cogliere, in una fase di mercato ancora incerta a causa della pandemia. Basti pensare che, grazie al bando di Arcuri, lo scorso anno queste aziende (per lo più piccole) hanno visto raddoppiare o in alcuni casi persino triplicare i ricavi, a fronte però di uno sforzo produttivo notevole, che richiedeva di consegnare in pochi mesi quantitativi pari alla produzione media italiana di cinque anni.

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