Amministratori

La siccità diventa emergenza nazionale

Altri 200 milioni per far fronte al deficit idrico e sostenere le imprese

di Giorgio Dell’Orefice

Difficile che un governo in carica solo per gli affari correnti possa nominare un commissario straordinario come quello che Palazzo Chigi puntava a istituire per fronteggiare l’emergenza siccità. Tuttavia anche un esecutivo uscente può aiutare le imprese, in particolare quelle agricole, in difficoltà. L’esecutivo, infatti, non può predisporre misure di nuova programmazione ma può realizzare interventi in continuità con altri che già sono stati predisposti o comunque dare esecuzione a misure già in precedenza deliberate.

È per questo che nel Dl Aiuti bis, atteso oggi in Consiglio dei ministri, è previsto un plafond di 200 milioni di euro per sostenere la ripresa delle attività economiche e le imprese agricole che hanno subito danni dall’eccezionale e prolungata siccità.

Non ci sarà dunque il commissario ma nelle intenzioni di Palazzo Chigi si prevede l’anticipo della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale di protezione civile, relativo al rischio di deficit idrico. Questa misura può essere adottata se lo scenario in atto può evolvere in una situazione emergenziale.

Secondo quanto emerge dalle bozze del provvedimento circolate ieri, sono contemplate alcune misure sulla «Gestione del servizio idrico integrato». In particolare in questo ambito è previsto che «gli enti di governo dell'ambito che non abbiano ancora provveduto all'affidamento del servizio idrico integrato adottano gli atti di competenza entro 120 giorni, decorsi i quali i Presidenti di Regione, con il supporto di una società a controllo interamente pubblico, esercitano i poteri sostitutivi».

Infine, sono previste misure di accelerazione e semplificazione per la realizzazione di infrastrutture idriche. In particolare, col decreto si punta a ridurre i tempi di realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi alla siccità e a potenziare le infrastrutture, sia sul fronte procedurale e di riduzione dei tempi, sia su quello della disciplina dell’esecuzione delle opere, nonché su quello processuale in caso di contenzioso.

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