Appalti

Lavori pubblici, incentivo del 2%: penale progressiva (e revoca nei casi gravi) per il tecnico che allunga i tempi del cantiere

In Gazzetta il regolamento per assegnare l'incentivo pubblico ai funzionari interni della sede centrale del ministero e dei provveditorati

di Massimo Frontera

Definite le regole per assegnare ai tecnici del ministero delle Infrastrutture gli incentivi del 2% per i servizi tecnici. L'apposito regolamento - con riparto dell'incentivo per ciascuna funzione svolta - datato 4 ottobre, è stato pubblicato sulla Gazzetta del 4 dicembre e manda in pensione le precedenti regole del 2008. Nell'imminenza degli appalti del Pnrr, tutti i funzionari tecnici del dicastero e dei vari provveditorati alle opere pubbliche sul territorio dispongono pertanto di nuove regole per l'attribuzione dei compensi extra previsti dal codice dei contratti (art.113), quantificati appunto nel 2% dell'ammontare a base d'asta di ciascuna opera (al netto di somme per accantonamenti, imprevisti, acquisizioni ed espropri, imposte). Il principio del rispetto dei tempi trova una grande attenzione nelle regole appena pubblicate, le quali prevedono che l'importo dell'incentivo assegnato può essere revocato - in tutto o in parte, a seconda della gravità delle responsabilità accertate - e che possono arrivare a un'azione in via giudiziale da parte del Mims nei confronti del tecnico.

Il coinvolgimento dei tecnici negli incarichi di supporto al Rup che prevedono la corresponsione dell'incentivo avviene per decisione e scelta del dirigente, in modo assolutamente discrezionale, sia pure nel rispetto del «principio di rotazione» e assicurando «un'equa ripartizione degli incarichi». Un contrappeso a questa discrezionalità è costituito dall'obbligo, per il dirigente, di comunicare ogni sei mesi ai sindacati gli incarichi attribuiti «al fine del monitoraggio circa il rispetto dei principi di trasparenza e rotazione degli incarichi». Viene fissato inoltre un tetto economico agli incarichi: il totale degli incentivi corrisposti in un anno - includendo anche quelli di altre amministrazioni - non potrà superare il 50% del rispettivo trattamento economico annuo lordo (trattamento base più trattamento accessorio).

Sono indicati alcuni elementi da tenere in considerazione per guidare la scelta del tecnico. Tra questi, ci sono: le competenze professionali in relazione al tipo di opera; l'aver svolto in passato incarichi simili. Nella scelta devono pesare anche elementi che attengono a qualità personali come «autonomia e del senso di responsabilità dimostrate nel portare a termine i compiti affidati» o come la «capacità di collaborare con i colleghi». Se queste figure professionali scarseggiano si potrà attingere ad «appositi elenchi predisposti a seguito di interpello ministeriale». Se il tecnico è senza esperienza dovrà seguire «un corso di qualificazione professionale» previsto dal proprio contratto di lavoro e un periodo di formazione (senza indicazione di durata) svolto in affiancamento al Rup e concluso con il giudizio positivo di quest'ultimo.

L'incentivo assegnato potrà essere decurtato o revocato interamente al funzionario incaricato in caso di «incrementi ingiustificati dei tempi previsti per l'espletamento delle attività». Sarà lo stesso dirigente che ha incaricato il tecnico ad accertare le circostanze del ritardo e ad attivare un contraddittorio con l'interessato, «anche ai fini di un eventuale recupero dei tempi previsti». Se questo primo richiamo non è risolutivo scatta una penale progressiva, pari all'1% dei soldi per ciascuna settimana di ritardo. Se si arriva al 10%, o se il tecnico resta inerte, il dirigente revoca l'incarico. Il tecnico perde totalmente l'incentivo in caso di violazioni a obblighi di legge oppure in caso di responsabilità accertate di «gravi negligenze, gravi errori od omissioni, che arrechino pregiudizio per il Ministero ovvero determinino l'incremento dei costi contrattuali». Nei casi di minore gravità l'incentivo subisce un taglio tra il 10% e 30 per cento. Le indagini per accertare queste responsabilità, e determinarne il grado di gravità, sono sempre a carico del dirigente. Se poi il tecnico si rifiuta di restituire somme già attribuite, il ministero può agire in via giudiziale, oltre a poter decidere la sospensione, fino ad accertamento definitivo, della «erogazione di eventuali ulteriori compensi a favore dello stesso fino a concorrenza con quelli chiesti in restituzione».

Massima trasparenza sull'intero meccanismo. il monitoraggio semestrale sugli incarichi assegnati dovrà essere pubblicato sul sito, con l'indicazione di nomi dei tecnici incaricati, contratti affidati e relativo importo. «I dati pubblicati - impone il regolamento - devono essere costantemente aggiornati».

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