Il CommentoFisco e contabilità

Le inefficienze nascoste nei conti locali del Nord

di Emanuele Padovani

Che le difficoltà dei Comuni a far quadrare i conti siano generalmente più concentrate al Centro-sud è risaputo. Ma poco prima di Ferragosto la delibera 14/2021 della sezione Autonomie della Corte dei conti con le «Prime analisi sulla qualità della spesa dei Comuni» (tutti i numeri per Provincia e per Regione) ha gettato luce su un aspetto non ancora indagato: i livelli di efficienza. Attraverso l’analisi di un indice di bilancio che mette in relazione la spesa corrente sostenuta per la funzione fondamentale di Amministrazione (Missione 1 - Servizi istituzionali, generali e di gestione, a esclusione del Programma 0106 Ufficio tecnico) rispetto alla spesa corrente complessivamente sostenuta, un indicatore che valuta l’efficienza, emerge che alcuni dei bilanci più rigogliosi del Nord nascondano potenziali inefficienze.

Infatti, se è vero che nel 2019 il valore mediano nazionale si è attestato a 0,34 (ossia mediamente il 34% della spesa corrente è destinata a spesa di Amministrazione), a livello regionale è il Piemonte a detenere la performance peggiore (0,41) seguita da Sicilia e Molise (entrambe a 0,40), mentre le regioni migliori sono Marche, Emilia Romagna (entrambe a 0,27), Toscana e Sardegna (entrambe a 0,28). I valori più elevati si registrano nei comuni delle province di Asti (0,48), Alessandria, Vercelli (entrambi 0,46) e Imperia (0,45). I valori migliori si registrano nei territori di Macerata (0,20), Firenze (0,24) e Prato (0,25).

Si registra un incremento di spesa del +3,2% per le spese di Amministrazione nel triennio 2017-2019 con un tasso di crescita superiore a quello delle spese correnti (+1,5%), in tutte le categorie dimensionali. Marche (+10,8%), Basilicata (+6,8%) e Piemonte (+6,4%) sono i territori regionali dove l'incremento è più accentuato, mentre le riduzioni più significative sono quelle di Puglia (-3,1%) e Valle d'Aosta (-1,2%). Le prime cinque aree provinciali che hanno subito un forte aumento sono: Fermo (+22,3%), Macerata (+21,6%), Massa-Carrara (+16,2%), Verbano-Cusio-Ossola (+12,9%), Reggio di Calabria (+10,6%). Solo in 26 aree provinciali, di cui 15 nel Sud e Isole (Agrigento, Barletta-Andria-Trani, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Enna, Foggia, L'Aquila, Napoli, Oristano, Ragusa, Siracusa, Taranto, Trapani, Vibo Valentia) c'è stata una contrazione delle spese di Amministrazione.

La Corte rileva poi che gli enti che hanno criticità finanziarie sono spesso anche quelli che osservano valori elevati di spesa per Amministrazione, che addirittura corre più velocemente rispetto alla spesa corrente. Emergono, dunque, quattro situazioni possibili. Gli enti che possiedono una scarsa salute finanziaria e scarsi livelli di efficienza, possono liberare risorse per il risanamento di bilancio. Il secondo tipo è rappresentato dagli enti con scarsa salute finanziaria e buon livello di efficienza. Gli enti locali di terzo tipo possiedono una buona salute finanziaria e scarsi livelli di efficienza. Gli enti locali del quarto tipo, quelli con buone performance sia sul lato finanziario sia sul lato della qualità della spesa, che dovrebbero rappresentare il benchmark per gli altri enti.

L’analisi della Corte mette in evidenza che per il miglioramento nell’utilizzo delle finanze locali gli enti locali del Nord (in particolare Nord-ovest) richiedono politiche diverse rispetto agli enti del Sud, maggiormente focalizzato sul recupero dell'efficienza. E ciò anche in ottica di utilizzo delle risorse del Pnrr e relativo monitoraggio.