I temi di NT+Tributi e bilanci a cura di Anutel

Legge delega fiscale, tributi locali al restyling

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di Stefano Baldoni (*) - Rubrica a cura di Anutel

La legge delega fiscale 111/2023 prevede anche interventi di revisione del sistema fiscale dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Province. La fiscalità dei tali enti richiede un importante restyling, dopo anni caratterizzati dal sovrapporsi e dal succedersi di singole norme, talvolta prive di un coordinamento generale. Sistema che, peraltro, sconta la mancanza della piena attuazione del federalismo fiscale, che avrebbe dovuto consentire a tutti gli enti di disporre delle risorse proprie necessarie per garantire l'esercizio delle funzioni fondamentali.

La legge delega, all'articolo 14, prevede alcuni principi e criteri direttivi per la riforma del sistema. Oltre alle indicazioni di principio, la norma definisce alcuni indirizzi più operativi. Tra le prime, vi è il mantenimento della progressività fiscale e l'esclusione della doppia imposizione tra Stato ed enti (eccetto che per le addizionali degli enti ai tributi statali), il consolidamento dell'autonomia finanziaria, peraltro già garantita dall'articolo 119 della Costituzione e dal Tuel e la piena attuazione del federalismo fiscale, che in realtà avrebbe dovuto essere assicurata da oltre un decennio.

La delega coglie innanzitutto l'esigenza di indirizzare la lotta all'evasione fiscale locale sempre più verso l'utilizzo delle banche dati. I comuni già da anni dispongono di numerosi dati trasmessi dall'Agenzia delle entrate (catasto, locazioni, utenze, successioni, eccetera), ma sono ancora in attesa del perfezionamento della messa a disposizione dell'anagrafe dei conti, pur prevista dal Dl 79/2020, indispensabile per un'efficace azione di riscossione coattiva. Andrebbe altresì valutata la messa a disposizione degli enti di strumenti che consentano la decodifica delle banche dati ed il loro utilizzo/incrocio, specie al fine di supportare quelli di minore dimensione. In tale senso spinge anche la lettera p) dell'art. 16 della legge delega.

La delega prevede la razionalizzazione e il riordino dei tributi locali. Le norme attuative dovranno cogliere l'occasione di chiarire alcuni aspetti spesso forieri di contenzioso, come la soggettività passiva del genitore affidatario dei figli nell'Imu, la perentorietà dell'obbligo dichiarativo per poter beneficiare di talune esenzioni/riduzioni, l'applicazione dell'imposta nel caso di diritto di abitazione con successiva trasformazione dell'abitazione in più unità immobiliari, la soggettività passiva Imu dei consorzi di bonifica, ecc. In merito al numero delle aliquote, sarebbe opportuno un intervento che meglio coordini la potestà regolamentare degli enti con le necessità gestionali, alla luce soprattutto dell'elevatissimo numero di aliquote che il recente decreto 7 luglio 2023 ha consentito di stabilire nell'Imu. In tema di basi imponibili, al fine di garantire maggiori risorse proprie agli enti, risorse dinamiche nel tempo e non stabili come i trasferimenti statali compensativi delle stesse, si ritiene opportuno ripensare la quota statale del tributo sugli immobili di categoria D, pur se si tratta di una manovra che incide significativamente sul gettito e sui trasferimenti Stato-comuni. Inoltre, andrebbero definiti sistemi più oggettivi per la determinazione della base imponibile delle aree edificabili nell'Imu.

Viene prevista inoltre la semplificazione degli adempimenti dichiarativi, leitmotiv di tutte le riforme. Semplificazione che deve però creare regole chiare e soprattutto tenere conto della necessità degli enti di disporre delle basi informative alternative, evitando, come è accaduto in passato, di escludere dalla dichiarazione talune fattispecie, senza che gli enti potessero disporre di agevoli fonti informative alternative. Questo, ad esempio, è quanto è accaduto con l'esclusione dall'obbligo dichiarativo Imu dell'abitazione principale e delle relative pertinenze, ritenendo che la residenza anagrafica consentisse al comune di individuare con esattezza l'unità immobiliare di abitazione principale, dimenticando però che la sua identificazione è anche legata all'esistenza dell'effettiva dimora. Circostanza che invece di semplificare ha portato spesso all'emissione di avvisi di accertamento non corretti e ad un'approssimativa individuazione delle pertinenze, con aggravio per i contribuenti e per gli uffici. Nell'ambito della semplificazione sarebbe opportuno valutare l'introduzione di un modello di dichiarazione Imu precompilata, come oggi avviene con il modello 730, alimentata dalle basi informative di cui lo Stato già dispone, essendo proprio quest'ultimo che oggi le trasmette ai comuni (soluzione che parrebbe in qualche modo delineata anche dall'articolo 16, comma 1, lettere a e g, della legge delega).

In tema di versamento, la delega spinge verso la semplificazione delle modalità di pagamento a disposizione dei contribuenti, semplificazione che potrebbe realizzarsi completando l'estensione già prevista del sistema pago pa anche all'Imu, implementando in via definitiva la possibilità di versamenti multi-ente e consentendo la possibilità di compensazione con i crediti vantati dal contribuente (oltre che prevedendone la gratuità, come delineato dalla lettera m) dell'articolo 16). Sul punto va rilevato che oggi la compensazione nei tributi locali, pur prevista obbligatoriamente dalla legge 212/2000, è rimessa alla disciplina regolamentare degli enti ai sensi della legge 296/2006 e trova un forte limite nell'impossibilità per i contribuenti di compensare i crediti dei tributi locali con i debiti erariali nel modello F24 (previa introduzione di necessarie forme di certificazione dell'esistenza dei crediti).

La delega dà mandato al Governo anche di introdurre forme che privilegino l'adempimento spontaneo del contribuente. Già oggi il ravvedimento operoso dei tributi locali è stato fissato senza termini, come quello statale, pur se resta vincolato all'assenza dell'avvio formale di procedure di controllo (a differenza di quanto previsto per i tributi erariali). Da correggere anche il ravvedimento dell'omissione della dichiarazione, rimasto confinato nel ristretto ambito di 90 giorni dalla commissione della violazione, ravvedimento la cui applicazione va chiarita anche nella fattispecie in cui il contribuente abbia già regolarizzato l'omissione del versamento. Così come sarebbe opportuno codificare a livello normativo principi oggi consolidati dalla giurisprudenza e dalla prassi degli enti, quali l'assorbimento della sanzione per la violazione più grave di quella relativa alla violazione meno grave (per esempio, omessa dichiarazione rispetto all'omesso versamento), l'applicazione ripetuta negli anni della violazione per omessa dichiarazione e le modalità di ricorso al cumulo giuridico. Quest'ultimo andrebbe senza dubbio semplificato, definendo le sue modalità applicative in modo specifico per gli enti locali, tenuto conto che oggi non tutte le regole codificate a livello generale dall'articolo 12 del Dlgs 472/1997 si attagliano bene alle fattispecie riscontrabili nei tributi locali. Sarebbe altresì importante la semplificazione delle regole sulla recidiva e il coordinamento delle stesse con il cumulo giuridico, nonché chiarire l'esclusione del cumulo giuridico nel caso di omissione ripetuta dei versamenti.

La norma dà indirizzi anche per la revisione del sistema della riscossione delle entrate degli enti locali, tallone d'Achille dei bilanci della maggior parte degli enti. Già nel 2020, con la legge di bilancio, la riscossione degli enti è stata oggetto dell'introduzione dell'accertamento esecutivo, nato con l'intento di ridurre il tempo intercorrente tra l'accertamento e la riscossione coattiva. Tuttavia, il Covid prima e i necessari adempimenti procedurali nella definizione dei tracciati record nel caso di affidamento ad Agenzia delle entrate riscossione poi, non hanno consentito di raggiungere l'obiettivo. In tale ambito è necessario correggere alcuni aspetti, come la disparità di trattamento che si è venuta a creare dopo l'eliminazione dell'aggio spettante ad Ader e gravante sul contribuente, tra enti che riscuotono in proprio o tramite soggetti di cui all'articolo 52, comma 5, del Dlgs 446/1997, che applicano ai contribuenti gli oneri di riscossione, ed enti che si affidano all'Agente nazionale. Inoltre, è indispensabile dotare gli enti che provvedono in proprio o tramite concessionari privati di tutti gli strumenti che consentano l'effettiva equiparazione con l'Agente nazionale (come l'anagrafe dei conti). In generale, è necessario supportare gli enti, specie più piccoli, e stimolare ulteriormente l'Agente nazionale nella riscossione delle entrate locali, anche prevedendo forme di incentivazione verso nel caso di riscossione più efficace e rapida e rivedendo le norme sul discarico nel caso di inesigibilità e sulle responsabilità in caso di mancata riscossione.

Anche se non sembra volgere in tale direzione la previsione contenuta nell'articolo 18, lettera a), punto 2), della legge delega, che prevede il discarico automatico delle partite non riscosse al 31/12 del quinto anno successivo a quello dell'affidamento. Con possibilità di successivo riaffidamento ad altro concessionario privato (come a dire che l'Agente nazionale non ha riscosso in 5 anni somme invece riscuotibili). Peraltro, con la possibilità di controllo delle quote automaticamente discaricate nella misura massima del 5% delle stesse (come già oggi avviene per quelle di importo superiore a 300 euro). E neppure il punto 8) della lettera a) dell'articolo 18, che invece dispone la limitazione della responsabilità dell'Agente nazionale solo ai casi di dolo o di colpa grave esclusivamente per la tardiva notifica della cartella o degli atti interruttivi della prescrizione (secondo la pianificazione annuale concordata con il Mef). Senza dubbio importante è anche il potenziamento della vigilanza centrale verso i concessionari iscritti all'albo e la realizzazione degli strumenti di supporto all'affidamento esterno della riscossione già previsti dalla legge 160/2019, comma 806 (linee guida sui controlli degli enti, garanzie che deve prestare chi riceve gli affidamenti della riscossione, bandi e contratti tipo eccetera).

Molto delicata è la partita sulla definizione agevolata. La legge delega prevede la possibilità di introduzione da parte degli enti di forme di definizione agevolata delle proprie entrate anche, ma non solo, aderendo a quelle previste per i tributi erariali. Materia delicata, operando in deroga al principio di indisponibilità della pretesa tributaria.

Infine, la delega si pone l'obiettivo di razionalizzare le entrate anche patrimoniali, eliminando quelle che comportano costi di adempimento per i contribuenti a fronte di un gettito trascurabile, con le opportune compensazioni. Operazione che è stata in parte già effettuata con la nascita nel 2021 del canone unico patrimoniale, ma che potrebbe riguardare, nei comuni, talune entrate e diritti con gettito esiguo.

Va infine segnalata l'annunciata riforma del procedimento accertativo, degli adempimenti tributari, della riscossione nazionale, del contenzioso e delle sanzioni che riguarderà anche i tributi locali. In tale ambito va sottolineata la prevista applicazione generalizzata del contraddittorio preventivo, eccetto che per i controlli automatizzati.

(*) Vice presidente Anutel
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LE PROSSIME INIZIATIVE ANUTEL

CORSI IN PRESENZA
26/9/2023, Sale (Al): Il piano integrato di attività e organizzazione (Piao) ed il sistema di misurazione e valutazione (9,00-14,00)

29/9/2023, Sede Nazionale Anutel di Montepaone (Cz): Nuove risorse per gli enti locali: come acquisirle, gestirle e rendicontarle (9,00-13,00 – 15,00-17,30)

10/10/2023, Rimini: Tributi locali: "approccio" e "rapporto" con il (nuovo) codice della crisi d'impresa (9,00-13,00 / 14,00-16,00)

10/10/2023, Siracusa: Gli effetti della delibera Arera n. 15/2022/r/rif e della nuova definizione di rifiuto speciale sulla gestione della Tari (9,00-14,00)

11/10/2023, Novara: Novità normative in vista del bilancio 2024/2026 (9,00-14,00)

18/10/2023, Morciano di Romagna (Rn): Imu e nuova Imu - disciplina dell'abitazione principale nell'ambito dell'attività di controllo e di verifica (9,00-14,00)

24/10/2023: Piacenza: Alcune agevolazioni nell'imu: esenzioni per enti ecclesiastici ed enti non commerciali, riduzioni per fabbricati di interesse storico o artistico (9,00-16,30)

25/10/2023, Vercelli: Aspetti di rilievo e novità nella gestione Tari (9,00-14,00)

14/11/2023, Parma: Le aree edificabili nell'imu: l'approccio nel caso di adozione di un nuovo strumento urbanistico (9,00-17,00)

16/11/2023, Asti: L'impatto contabile del nuovo codice dei contratti - i riflessi contabili del Pnrr (9,00-14,00)

VIDEOCORSI IN MATERIA TRIBUTARIA/RISCOSSIONE

19-21/9/2023 – 3-5-10/10/2023: Corso di abilitazione per accertatore delle entrate locali legge 296/2006, articolo 1, comma 179

20/09/2023: Corso per nuovi operatori tari - II modulo (15,30-17,30)

21/9/2023: Imu ed aree edificabili – interventi sul patrimonio esistente (10,00-12,00)

27-28/9/2023: Corso di aggiornamento biennale per funzionari responsabili della riscossione già in possesso di qualifica e nominati ai sensi dell'articolo 1, comma 793, legge 160/2019 (10,00-12,00)

4/10/2023: La riscossione tra prescrizione e la decadenza. Cosa accade entro la fine del 2023 (10,00-12,00)

10-11/10/2023: Corso di formazione per messi notificatori legge finanziaria 2007 commi 158, 159, 160, 161 con esame di idoneità (9,00-11,00/15,00-17,00)

16/10/2023: La diversificazione e l'adozione delle aliquote Imu dal 2024 (15,30-17,30)

16/10/2023: Corso di aggiornamento per comandi di polizia locale: riscossione coattiva delle sanzioni amministrativ-e pecuniarie del cds (9,00-11,00)

17/10/2023: Il Pef Tari: la revisione biennale 2024-2025 e gli altri adempimenti Arera (9,00-11,00)

18/10/2023: La nuova Imu per nuovi operatori – I modulo (15,30-17,30)

18/10/2023: Il processo tributario telematico; la pratica nella teoria (9,00-12,00)

19/10/2023: Imposta di soggiorno: dal controllo delle dichiarazioni e dei pagamenti alla compilazione degli avvisi di accertamento e loro notifica (15,30-17,30)

25/10/2023: Il punto sull'imposta di soggiorno (10,00-12,00)

25/10/2023: La nuova Imu per nuovi operatori - II modulo (15,30-17,30)

26/10/2023: Imu ed aree edificabili – diritti edificatori ed aree pertinenziali (10,00-12,00)

26/10/2023: Il nuovo assetto ordinamentale delle corti di giustizia tributaria il giudice monocratico (9,30-11,30)

26/10/2023: Il processo tributario del "futuro". principi e criteri direttivi della legge delega per la riforma fiscale (15,30-17,30)

VIDEOCORSI IN MATERIA FINANZIARIA

21/09/2023: Il processo di bilancio negli enti locali a seguito dell'entrata in vigore del decreto mef 25 luglio 2023: l'introduzione del bilancio tecnico (9,30-11,30)

26/9/2023: Il sistema di bilancio negli enti locali (15,30-17,30)

27/9/2023: Corso "base" sull' Iva plicata agli enti locali (9,00-11,00)

28/09/2023: I debiti fuori bilancio: dal riconoscimento alla contabilizzazione, contesto normativo e contabile (10,00-12,00)

11/10/2023: Percorso guidato per la predisposizione del bilancio di previsione 2024 – 2026 (15,30-17,30)

25/10/2023: Corso "avanzato" sulla gestione iva del patrimonio immobiliare da parte degli enti locali (9,00-11,00)

27/10/2023: La contabilizzazione delle opere pubbliche: dall'inserimento in bilancio di previsione all'evoluzione dei cronoprogrammi, tra Fpv, accertamenti impegni e reimputazioni (10,00-12,00)

6/11/2023: Il disegno di legge di bilancio 2024, prime riflessioni sul bilancio degli enti locali (9,00-11,00)

29/11/2023: I controlli collaborativi della corte dei conti: tra preventivo, salvaguardia, consuntivo e consolidato (10,00-12,00)

VIDEOCORSI ALTRE MATERIE (APPALTI, PERSONALE, PRIVACY, TRASPARENZA)

20/9/2023: Il contenzioso negli appalti pubblici secondo il nuovo Dlgs 36/2023 (10,00-12,00)

20/09/2023: L'antiriciclaggio nella pubblica amministrazione – I parte (15,30-7,30)

21/9/2023: Prime questioni e prassi applicative del nuovo codice dei contratti pubblici di cui al Dlgs 36/2023 (15,30-17,30)

26/09/2023: Il punto sulle recenti novità in materia di personale degli enti territoriali – parte 1 (10,00-12,00)

27/09/2023: L'antiriciclaggio nella pubblica amministrazione - II parte (15,30-17,30)

2/10/2023: Il nuovo codice dei contratti: stipula ed esecuzione del contratto (15,30-17,30)

3/10/2023: Il punto sulle recenti novità in materia di personale degli enti territoriali – parte 2 (10,00-12,00)

23/10/2023: Corso di aggiornamento e approfondimento professionale in materia di priva

24/2023: Il nuovo codice degli appalti: modalità operative per gli enti locali al fine di deflazionare il contenzioso (10,00-12,00)

7/11/2023: Il diritto di accesso nel Dlgs 36/2023: la trasparenza, l'accesso e le comunicazioni (10,00-12,00)

29/11/2023: I controlli collaborativi della corte dei conti: tra preventivo, salvaguardia, consuntivo e consolidato (10,00-12,00)

CORSO PER GLI ORGANISMI INDIPENDENTI DI VALUTAZIONE (OIV)

PROGRAMMAZIONE, PERFORMANCE E RISK MANAGEMENT NEGLI ENTI LOCALI

Corso che consente l'acquisizione dei crediti formativi richiesti dalla legge ai componenti degli OIV.
Corso FAD 2023: Programmazione, Performance e Risk Management negli Enti Locali
- IL CORSO si terrà dal 6 al 24 NOVEMBRE 2023.
http://www.anutel.it/data/allegati/iniziative/corsofadNov2023.pdf