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Lupoi (Oice): ridare centralità al progetto, spazio all'ingegneria

Il decalogo proposto dall'associazione delle società di ingegneria

di G.Sa.

L'Oice, l'associazione confindustriale delle società di ingegneria, ha eletto il suo nuovo presidente, Giorgio Lupoi, che succede a Gabriele Scicolone. Romano, 45 anni, laureato in ingegneria civile presso La Sapienza a Roma, Lupoi ha sottolineato, nel suo intervento programmatico in Assemblea, la necessità di riposizionare l'ingegneria organizzata italiana nel ruolo che le spetta nell'ambito della «filiera del progetto» e come il momento sia propizio anche per il traino del Pnrr. «Abbiamo davanti a noi molte sfide da raccogliere - ha detto Lupoi - sia sul mercato estero sia su quello domestico, a partire dalla riforma del codice appalti che deve essere occasione per rilanciare l'ingegneria e l'architettura come perno della programmazione e progettazione delle opere pubbliche, assicurando trasparenza e concorrenza e aiutando le amministrazioni nella gestione degli interventi ma anche ridando centralità al progetto, unica soluzione per garantire la realizzazione delle opere nel rispetto dei tempi e costi».L'elezione di Lupoi, avvenuta nell'assemblea di martedì sera, è stata annunciata pubblicamente ieri mattina nel corso del convegno che l'Oice ha organizzato a Roma su «centralità e qualità del progetto, dal Pnrr alle nuove regole».

Un'occasione per fare il punto sullo stato della progettazione in Italia ma anche per collegare il piano straordinario finanziato dai fondi di Next Generation Eu con il tema del nuovo codice degli appalti. Oice ha presentato un decalogo in vista del codice degli appalti che ripropone alcuni aspetti normativi cui l'associazione è particolarmente sensibile come la centralità del progetto esecutivo, l'opposizione al criterio del prezzo più basso in gara, il rifiuto delle eccezioni al divieto di gratuità delle prestazioni professionali, la riduzione degli affidamenti diretti e degli appalti integrati. Ma non è un caso - e anzi è stato più volte ribadito nel corso della mattinata - che al primo punto del decalogo ci sia la necessità di investire maggiormente in ingegneria e architettura. Un modo, certo, per ribadire la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere, ma anche per denunciare la bassa quota di ingegneria all'interno di tutto questo processo: il 10% contro standard europei molto più elevati e prossimi al 20%. L'ingegneria è quindi progettazione, in senso stretto, ma anche maggiori iniezioni di consulenza alle amministrazioni pubbliche e maggiore efficacia nella gestione dei processi che può realizzarsi attraverso i supporti ai Repsonsabili unici del procedimento (Rup).

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