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Maltauro, il piano industriale 2023-25 punta a 2,4 miliardi di nuove commesse

L'impresa veneta sta attualmente partecipando a gare pubbliche e private per complessivi 7,1 miliardi di euro

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di Marco Morino

Impresa di costruzioni Maltauro (Icm), gruppo con sede a Vicenza, tra le principali realtà nazionali nel settore dei grandi lavori di ingegneria civile e industriale, ha approvato il piano industriale relativo al triennio 2023-2025. Il piano punta all’acquisizione di nuove commesse per circa 2,4 miliardi di euro nell’arco del triennio (78% in Italia e 22% all’estero) e prevede 30 milioni di euro di investimenti destinati al sostegno dei nuovi progetti, al rafforzamento dell’unità di business dedicata alle manutenzioni e al miglioramento delle performance di sostenibilità, sempre più centrale per il futuro del gruppo. La società veneta, che nel 2022 ha registrato un fatturato di 596 milioni di euro (+30% rispetto al 2021) e oggi gestisce un portafoglio ordini di oltre 2,9 miliardi di euro, in aumento di 646 milioni nel primo quadrimestre 2023 (+18% rispetto al 31 dicembre 2022), sta attualmente partecipando a gare pubbliche e private per complessivi 7,1 miliardi di euro, con una quota di pertinenza pari a 3,6 miliardi: di questi, 1,9 in ambito Pnrr, a testimonianza del ruolo chiave che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ricopre per lo sviluppo dell’azienda.

Spiega al Sole 24 Ore il presidente di Maltauro, Gianfranco Simonetto: «Il decollo del Pnrr sta offrendo al mercato delle costruzioni e delle infrastrutture opportunità senza precedenti che, tuttavia, solo un numero ristretto di aziende nel nostro Paese è in grado di cogliere a pieno. Icm è una di queste: negli ultimi anni il gruppo è cresciuto costantemente, strutturandosi a tutti i livelli (patrimoniale, tecnico e professionale) per essere capace di affrontare questa sfida. Il piano industriale che abbiamo approvato va in questa direzione e pone al centro lo sviluppo del sistema infrastrutturale italiano». Circa le eventuali revisioni che potrebbero interessare alcuni capitoli del Pnrr, Simonetto dice: «Gli investimenti nelle grandi infrastrutture, per esempio gli appalti nel settore ferroviario che fanno capo a Rfi (Fs), non sono in discussione. Semmai, a essere in ritardo e quindi in bilico sono alcune opere minori in capo ai Comuni, ma si tratta di progetti marginali. Noi, come gruppo Maltauro, siamo interessati agli interventi principali, ovvero alle commesse dai 100 milioni di euro in su e questo ci dà una certa serenità sulla riuscita finale del Pnrr». Infatti, tra le commesse acquisite da Maltauro in questo primo scorcio del 2023 ci sono proprio grandi opere ferroviarie.

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