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Manovra, Fondo di garanzia Pmi: rimossi i tassi negativi sui prestiti garantiti al 100%

Le novità del Ddl bilancio. La durata massima dei finanziamenti si allunga a 15 anni

di Gianfranco Ursino

Novità in arrivo per il Fondo di Garanzia Pmi, una delle principali misure di sostegno pubblico messo in campo dal Governo per garantire la liquidità delle piccole e medie imprese. Nel testo blindato della Legge di Bilancio, su cui il Senato voterà la fiducia nel corso della giornata odierna, vengono prorogate fino al 30 giugno 2021 le misure di intervento straordinario del Fondo e, in particolare, vengono introdotti due importanti ritocchi al Dl 23/2020 convertito con modificazioni dalla legge n.40/2020. In primis viene prolungata la durata massima dei finanziamenti concessi tramite il Fondo di Garanzia da 10 a 15 anni, in più viene apportata una modifica al criterio di calcolo del tasso di interesse che introducendo un floor (tasso minimo) consente alle banche di non cadere nel paradosso di concedere prestiti con tassi negativi.

Una fattispecie, quest'ultima, emersa a inizio del mese di dicembre - con la diffusione del Rendistato di novembre - che ha indotto le banche a chiudere i rubinetti, in particolare sui finanziamenti a breve termine. Nuove regole di funzionamento delle erogazioni garantite dal Fondo che entreranno in vigore con il nuovo anno, ma che in parte produrranno effetti anche per i finanziamenti fino a 30 mila euro garantiti al 100% dal Fondo già erogati nei mesi scorsi. L'estensione della durata del prestito fino a 15 anni è infatti richiedibile anche dai beneficiari di finanziamenti già concessi con il mero adeguamento del Taeg al corrispettivo Rendistato di riferimento (per esempio per i finanziamenti erogati a dicembre a 10 anni il tasso massimo applicabile era pari a 0,811% che sale a 1,287% in caso di prolungamento a 15 anni). Per questa tipologia di finanziamenti garantiti al 100% dallo Stato la formula di determinazione del tasso massimo è nata male.

Prima il legislatore è intervenuto in sede di conversione del decreto per rimuovere il riferimento allo spread Cds che era incalcolabile, adesso corre ai ripari per evitare l'applicazione di tassi negativi. Ad oggi il tasso massimo applicabile è pari al valore del rendimento medio dei titoli pubblici (Rendistato) con durata analoga al finanziamento, maggiorato dello 0,20%. Ma con l'ulteriore discesa dei tassi registrati nel mese di novembre, l'aggiunta dello spread non aveva impedito la discesa sottozero del Taeg massimo applicabile sui finanziamenti con durata fino a 3 anni e 6 mesi. Dal prossimo primo gennaio per questa tipologia di finanziamenti è previsto anche un floor al tetto massimo: il Taeg non può essere inferiore allo 0,20% aumentato del valore, se positivo, del Rendistato con durata analoga al finanziamento. Una novella all'articolo 13, comma 1, lettera m) che aggira la problematica dibattuta in dottrina sulla possibilità di applicare tassi negativi sui finanziamenti. L'operatività delle nuove disposizioni è comunque subordinata alla previa autorizzazione della Commissione Ue.

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