Urbanistica

Manovra, proroga al 2018 per il bonus mobili agganciato alle ristrutturazioni

di Giuseppe latour

Il bonus mobili rientra nel perimetro della nuova legge di Bilancio. Con una proroga secca dal 2017 al 2018 per la misura che, dalla sua introduzione fino a tutto il 2016, è stata capace di muovere una spesa pari a oltre 4,5 miliardi di euro, secondo le stime di FederlegnoArredo. Il pacchetto della manovra dedicato alla casa incassa questa ennesima novità e si prepara a restituire un quadro delle agevolazioni fiscali molto rinnovato, dopo gli interventi del Governo, tra conferme, bonus totalmente nuovi e sconti riformati.

In questa cornice il rinnovo del bonus mobili arriva dopo che, nelle prime bozze della manovra, la misura era stata sorprendentemente tagliata. Adesso riappare in versione aggiornata: chi realizza un intervento di ristruttuazione edilizia dopo il primo gennaio 2017 potrà agganciare al rinnovamento della sua abitazione anche la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in classe non inferiore alla A+. Le spese dovranno essere sostenute nel 2018 e avranno un tetto massimo di 10mila euro. La sostanza, allora, è che viene confermato in blocco l’assetto attuale. Quindi, come avviene già adesso, lo sconto andrà diviso in dieci rate annuali.

Non è la sola conferma che i cittadini troveranno nella legge di Bilancio. Per il 2018, infatti, resta intatta la detrazione per le ristrutturazioni al 50%, così come procedono sulla loro strada ance il sismabonus fino all’85% e l’ecobonus per gli interventi strutturali, come il cappotto termico, fino al 75%: per questi ultimi due sconti già la vecchia legge di Bilancio aveva previsto una stabilizzazione fino al 2021.

Una conferma con qualche ritocco arriva, invece, per l’ecobonus al 65%. La detrazione, infatti, sarà ancora attiva il prossimo anno, ma con l’esclusione di alcuni investimenti, che ricadranno nel perimetro del 50%: infissi, schermature solari, caldaie a condensazione e a biomasse. Mentre ci sarà un esordio assoluto: il bonus verde, pensato per la sistemazione di giardini, terrazzi, coperture sia nei condomini che nelle ville. La detrazione sarà del 36% con un tetto di spesa di 5mila euro per unità immobiliare.

A corredo di queste misure, ci sono due novità che cercano di rendere più performante il mercato che si muove attorno agli sconti fiscali, supportando i cittadini che vogliano usufruire delle detrazioni pur avendo problemi di liquidità. Nasce, così, un Fondo di garanzia per i prestiti bancari che sarà alimentato con risorse del ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico: 50 milioni l’anno tra il 2018 e il 2020, per puntellare le operazioni di efficientamento energetico avviate da famiglie a basso reddito. In questo modo, si allarga il bacino dei potenziali beneficiari dello sconto. Non solo: arriva anche un’ulteriore semplificazione delle misure per la cessione dei crediti fiscali, nella linea dei molti aggiustamenti messi a segno negli ultimi due anni. Diventano, allora, cedibili gli sconti effettuati sulle singole unità immobiliari. Finora, infatti, il trasferimento dei bonus era limitato alle operazioni condominiali.

Completano il pacchetto alcune limature. Gli ex Istituti autonomi case popolari potranno usufruire del sismabonus e dell’ecobonus. Mentre al ministero dello Sviluppo economico viene affidato il compito di aggiornare tutti i requisiti tecnici minimi degli interventi agevolati con l’ecobonus.

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