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Manutentori impianti antincendio, un anno in più per i tecnici che vogliono ottenere la «patente»

Nuovo termine del 23 settembre 2023 fissato da un Dm Interno. Possibili proroghe anche per l'entrata in vigore del Minicodice e del Dm sulla gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro

di Mariagrazia Barletta

Si va verso la proroga di un anno dell'obbligo di qualificazione per i tecnici manutentori che intervengono su impianti, attrezzature e sugli altri sistemi di sicurezza antincendio. È atteso in Gazzetta ufficiale un decreto del ministero dell'Interno, firmato il 15 settembre, che rinvia al 25 settembre 2023 l'entrata in vigore delle disposizioni del Dm cosiddetto Controlli (Dm 1° settembre 2021) che impongono l'ottenimento di una qualificazione per chi effettua manutenzioni e controlli sui presidi antincendio. L'imminente pubblicazione del decreto contenente il differimento è stata comunicata con una circolare del 19 settembre della Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica, inviata ai Comandi e alle Direzioni regionali e interregionali dei Vigili del Fuoco.

Il decreto di prossima pubblicazione – viene precisato nella circolare – disporrà che le disposizioni previste all'articolo 4 del Dm 1° settembre 2021, relative alla qualificazione dei tecnici manutentori, entrino in vigore a decorrere dal 25 settembre 2023. Il decreto andrà inoltre a modificare l'allegato II che definisce il percorso da seguire per ottenere la qualifica di tecnico manutentore. È indiscussa la portata innovativa del decreto, ma evidentemente si è arrivati impreparati all'appuntamento dell'entrata in vigore, che presupponeva l'attivazione, entro un anno, dei percorsi di formazione, erogabili sia da soggetti pubblici che privati, da concludersi con la valutazione dei requisiti acquisiti e con il rilascio, da parte delle strutture centrali e periferiche del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, dell'attestazione di tecnico qualificato. Ben precisi anche i contenuti della formazione teorica e delle esercitazioni pratiche e i requisiti stabiliti per i docenti dei corsi, così come le caratteristiche delle sedi in cui si effettuano i corsi, dove devono essere presenti specifiche attrezzature e apparecchiature per la formazione di taglio pratico e per le attività di addestramento.

Gli ingranaggi della complessa macchina della formazione e qualificazione non hanno funzionato a dovere: enorme il carico iniziale di lavoro che i Vigili del Fuoco si sono accollati. All'attività di valutazione dei requisiti dei tecnici manutentori, che prevede una prova scritta, una prova pratica ed una orale, effettuate davanti ad una commissione composta da dirigenti, ispettori e direttivi del Corpo nazionale, si affiancano altre attività di formazione che devono essere effettuate dai Vigili del Fuoco, secondo quanto disposto dal decreto 2 settembre 2021 che fa parte, insieme al Dm Controlli e al cosiddetto Minicodice (Dm 3 settembre 2021), del tris di provvedimenti destinato a sostituire il Dm 10 marzo 1998 sulla sicurezza antincendio dei luoghi di lavoro. Con il Dm 2 settembre (che salvo probabili proroghe, dovrebbe andare in vigore il 4 ottobre 2022), contenente i criteri per la gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro, i Vigili del Fuoco si sono attribuiti anche la competenza esclusiva per la formazione dei docenti che tengono lezioni teoriche e pratiche nei corsi per addetti antincendio, con percorsi che, a seconda dei casi, durano 60, 48 o 28 ore e si concludono con un esame finale. Infine, c'è l'erogazione dei corsi di formazione ed aggiornamento per gli addetti antincendio che possono essere svolti dai Vigili del Fuoco, ma anche da soggetti pubblici e privati.

Il sovraccarico di lavoro per gli uffici dei Vigili del Fuoco ed il ritardo nell'attivazione della complessa macchina della formazione erano forse prevedibili e, secondo fonti interne al Corpo nazionale, c'è da attendersi differimenti anche per gli altri due decreti, ossia per l'entrata in vigore del Minicodice e del nuovo Dm sulla gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.

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