Imprese

Materiali, manodopera e clima: edilizia record ma rischi in crescita

Il Rapporto globale annuale Allianz evidenzia le prospettiva di crescita del 5% annuo fino al 2025 ma anche la «new age» dei rischi

di Giorgio Santilli

La spinta degli stimoli governativi nel mondo e la transizione verso una società “net zero” preparano un periodo di crescita record per il settore delle costruzioni, con tassi di sviluppo globale del fatturato mondiale superiori al 5% almeno fino al 2025 e la prospettiva di arrivare a un fatturato globale nel 2030 di 15mila miliardi. Ma a questo scenario è collegata anche «una nuova era» di rischi: il passaggio a edifici e infrastrutture più sostenibili, l’aumento degli impianti a energia pulita e l’adozione di metodi di costruzione moderni (a moduli) porteranno cambiamenti radicali nella progettazione, nei materiali e nei processi, mentre si aggiunge a queste sfide la fortissima pressione attuale sulla supply chain con la carenza di materiali e di manodopera e l’aumento dei costi. Sullo sfondo anni di margini ridotti nel settore. È questa la fotografia del complesso di opportunità e rischi di breve e lungo termine per il settore delle costruzioni cui è dedicato il nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), «Construction risk after Covid».

«La pandemia di Covid-19 ha portato una nuova era per il settore delle costruzioni», dichiara Yann Dreyer, Global Practice Group Leader per le costruzioni nel team globale Energy & Construction di Agcs. «Se i progetti di costruzione sono continuati durante la pandemia - prosegue Dreyer - e un’ulteriore crescita è in arrivo, l’ambiente generale è cambiato radicalmente. Il settore deve affrontare nuove sfide legate alla volatilità della supply chain e all’aumento dei costi dei materiali, alla carenza di forza lavoro qualificata e alla maggiore attenzione alla sostenibilità. Inoltre, il dispiegamento accelerato di strategie di riduzione dei costi e l’implementazione di nuove tecnologie e progetti potrebbero comportare un’accelerazione dei rischi sia per le imprese di costruzione che per gli assicuratori. Il monitoraggio continuo dei rischi e i controlli di gestione saranno fondamentali per il futuro. Insieme ai nostri clienti, aiuteremo a gestire queste sfide, dato che AGCS è impegnata nell’industria delle costruzioni in quanto settore chiave per le nostre iniziative di crescita».

L’analisi di Allianz è svolta su 11 miliardi di euro di indennizzi nel settore dell’edilizia e dell’ingegneria in cinque anni e identifica le principali cause di perdita per valore: incendio ed esplosione per il 26%, difetti di costruzione e manodopera scadente per il 20%, eventi naturali per il 20%. Oltre alle cause naturali in ascesa fra i fattori di rischio ci sono anche le cause legate alla sicurezza informatica. «Le imprese di costruzione - evidenzia il rapporto - devono migliorare la resilienza informatica e proteggere i siti degli edifici dalle inondazioni improvvise e da altri eventi meteorologici estremi dovuti al cambiamento climatico. Gli allagamenti imprevisti sono una delle principali fonti di perdita».

Molte delle novità che il settore si troverà ad affrontare presentano un aspetto ambivalente, di potenziale salto di innovazione e crescita ma al tempo stesso di nuovi rischi che si aprono. «Nel medio termine - dice il rapporto - imrpovvise impennate nella domanda potrebbero mettere la supply chain sotto ulteriore pressione ed esacerbare le carenze esistenti di materiale e di manodopoera qualificata, causando sforamento di tempi e di costi». Si potrebbero ripetere ciclicamente, quindi, i fenomeni di questi mesi. Inoltre, molte imprese avranno bisogno di accelerare processi di implementazione di misure di efficienza e di controllo dei costi per far crescere i margini colpiti dalla Pandemia. Già oggi «i difetti di progettazione e la cattiva esecuzione sono una delle principali cause delle perdite nel settore, rappresentando circa il 20% del valori di quasi 30mila reclami fra il 2016 e la fine del 2020».

Anche l’espansione dell’energia pulita porta con sé nuovi rischi: sono in aumento le richieste di risarcimento per fondazioni difettose in parchi e fattorie solari, tanto più con la crescita dei parchi eolici e solari off shore che comportano forti aumenti di dimensioni e di costi.

Sul piano delle tecnologie edilizie si fanno strada sempre più i moderni metodi «modulari» di costruzione e produzione, che hanno «il potenziale per trasformare radicalmente la catena produttiva del settore, trasferendo più rischi fuori del cantiere e incorporando un maggiore uso di tecnologia». E anche quello di rispondere ai processi didigitalizzazione e di sopperire alla carenza di manodopera.

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