Imprese

Maxi-gare Rfi in Sicilia, il caro materiali pesa per il 14%

Per i due appalti integrati per la Palermo-Catania la revisione prezzi - chiesta dai costruttori - ha inciso per 155 milioni di euro aggiuntivi rispetto alla base iniziale di 1.111 milioni

di Massimo Frontera

La revisione prezzi delle due maxi-gare in Sicilia ha visto un adeguamento consistente della iniziale base d'asta, ma forse non così consistente come si pensava. Era stato lo stesso amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, in una delle sue audizioni in Parlamento, a ipotizzare extracosti dell'ordine del 30-35% per gli appalti di lavori a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime. Il 27 maggio scorso Il Gruppo ha pubblicato l'aggiornamento delle «Tariffe di prestazioni e lavori di RFI - edizione 2022», procedendo alla revoca delle gare precedentemente sospese, in vista della rapida ripubblicazione dei bandi.

I prezzi non sono ovviamente l'unica voce che incide sul costo complessivo dell'appalto, ma il confronto tra le gare pubblicate a poca distanza di tempo da Rfi - anche a seguito delle proteste dei costruttori - tenendo conto dell'aggiornamento dei listini di riferimento per la stazione appaltante, consente di individuare la sola variabile prezzi, sia in valore assoluto, sia in proporzione rispetto al totale dell'appalto. E i conti sono presto fatti.

La gara per il potenziamento della linea Palermo-Catania, nel tratto Dittaino-Catenanuova (lotto 5) era stato mandato in gara nel maggio scorso con un importo base di 534,6 milioni di euro. Il nuovo avviso pubblicato il 14 giugno aggiunge 78 milioni circa portando l'importo complessivo a 612,7 milioni. L'effetto nuovo prezzario ha pertanto inciso per il 14,6% sul valore iniziale dell'appalto (molto meno apprezzabile l'incremento di 800mila euro relativo agli oneri per la sicurezza, il cui valore passa da 23,085 milioni a 23,880 milioni).

Per venire alla gara ripubblicata oggi - quella per il potenziamento della tratta Nuova Enna-Dittaino (lotto 4b) - l'importo iniziale del bando uscito ad aprile era di poco più di 576,3 milioni di euro. L'avviso pubblicato oggi aggiunge alza il valore complessivo a poco più di 654 milioni di euro, con 77,4 milioni di euro aggiuntivi, pari al 13,4% in più rispetto a prima. (Anche in questa gara è stato ritoccato al rialzo il calcolo degli oneri per la sicurezza, incrementati di 771mila euro).

Se si considerano le due gare insieme, l'imcremento complessivo supera i 155 milioni di euro, pari appunto a un incremento del 14% rispetto alla iniziale base di 1.111 milioni di euro in totale, oggi salito a 1.266,7 milioni di euro.

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