Progettazione

Mazzoleni (architetti Milano): «Per evitare la paralisi nella fase 2 serve una digitalizzazione vera»

Il decreto Cura Italia (che prevede la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi) «rischia di essere un alibi per un rallentamento dell’attività amministrativa»

di G. Sa.

«Nel comune di Milano abbiamo situazioni disomogenee, con alcuni uffici che hanno molto rallentato l’attività e altri, come le Sovrintendenze, che a sopresa hanno detto di voler rispettare i termini dei procedimenti. Situazione molto più difficile nei comuni medi e piccoli della città metropolitana milanese. Molti hanno di fatto chiuso l’attività. In generale possiamo dire che lo smart working nelle amministrazioni ha dato una risposta molto lasciata all’iniziativa personale, a seconda del funzionario o del dirigente che lo usa. Qualcuno risponde in un giorno, qualcuno in venti, qualcuno non sta rispondendo affatto perché invece ha preferito o ha dovuto mettersi in ferie».

Paolo Mazzoleni, presidente dell’Ordine degli architetti di Milano, non vuole drammatizzare parlando di blocco assoluto, ma riconosce che il decreto Cura Italia (che prevede la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi) «rischia di essere un alibi per un rallentamento dell’attività amministrativa. Di una norma così io non sentivo il bisogno - dice Mazzoleni - come non sentivo il bisogno del grande caos che ha caratterizzato le prime 2-3 settimane di emergenza. Se pensiamo di affrontare la cosiddetta fase due replicando quel caos, si deve sapere che dalla crisi non usciremo. Servono invece linee guida chiare che attribuiscano responsabilità chiare ed evitino di fare quel che è successo finora, per esempio, negli appalti pubblici: scaricare sui progettisti, e in particolare sui direttori lavori e ancora di più sui responsabili della sicurezza, tutte le decisioni che non volevano prendere né le amministrazioni né le imprese appaltatrici».

Facciamo un passo indietro, architetto Mazzoleni. Come va a Milano con le pratiche di edilizia privata?

Dopo anni di discussioni anche aspre, il comune ha finalmente digitalizzato l’accettazione delle pratiche di Scia. Ora possiamo mandare la domanda in pdf con una mail certificata. Sembra paradossale che un comune come Milano fosse così indietro su questo. Questa digitalizzazione può essere un passo avanti. A patto che non succeda ancora che per protocollare la richiesta di una Scia si impieghino venti giorni. Perché questo suona come una cripto-istruttoria in una procedura che non la consente perché ricordo che la responsabilità in questa procedura se la assume il progettista. Se è davvero un protocollo digitale, deve arrivare in un giorno al massimo.

Cosa manca per completare questo processo?

Anzitutto - come ho scritto di recente in una lettera all’assessore Maran - una questione di metodo: non abbiamo bisogno di misure una tantum, ma di migliorie strutturali che affrontino definitivamente le fragilità che questo difficile momento ha impietosamente messo in luce. Prendiamo da questa emergenza una lezione che ci consenta di superare quegli alibi che spesso le pubbliche amministrazioni cercano. Questo ci sarà molto utile nella fase della ripartenza.

Ma come si consolida il processo di digitalizzazione delle pratiche?

Sarebbe opportuno riprendere gli schemi procedurali già presenti nelle norme e metterli a sistema con una piattaforma informatica adeguata. Finora il portale “impresa in un giorno” ha manifestato chiari limiti. Questa piattaforma - anche questo ho scritto all’assessore - dovrebbe non solo sostituire la gestione cartacea delle pratiche, ma anche garantire la massima trasparenza per tutti i soggetti coinvolti (clienti, progettisti, imprese e uffici comunali), riportando tutti i passaggi formali, le note dei funzionari, i pareri dei vari uffici, rendendo in questo modo sempre possibile monitorare lo stato di avanzamento della pratica. Per non parlare del consolidamento dell’utilizzo dei sistemi di video conferenza per gli appuntamenti dei professionisti con i funzionari, i dirigenti e i rappresentanti dei vari settori, riducendo così i tempi per tutti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©