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Milleproroghe, il Piao slitta al 30 aprile (e a fine luglio per gli enti locali)

Negli enti locali il rinvio dei bilanci preventivi sposta il termine al 31 luglio

di Gianni Trovati

Nel Milleproroghe arriva il rinvio per il «piano integrato di attività e organizzazione» (Piao), il nuovo strumento unico di programmazione che sostituisce i documenti su personale, performance, anticorruzione e digitalizzazione. La nuova data, nel testo esaminato ieri dal consiglio dei ministri, è il 30 aprile, e si porta con sé anche un allungamento dei tempi di adozione del decreto della Funzione pubblica chiamato a dettagliare l’elenco degli strumenti di programmazione pensionati dal Piao. Negli enti locali il calendario è ancora più lungo, perché il decreto attuativo del Piao concede 120 giorni dal termine per l’adozione dei bilanci di previsione: termine appena spostato al 31 marzo, quindi il Piao può aspettare fino a fine luglio.

Sempre in fatto di enti locali, o meglio di un ente locale specifico e particolare, nella bozza arriva un altro anno di vita per il commissario straordinario del debito di Roma. Che avrà tempo quindi fino a fine 2022 per la «definitiva rilevazione della massa passiva» da riportare eventualmente nei conti del Campidoglio. Campidoglio che certo non ha fretta di riabbracciare l’eventuale residuo del vecchio debito commissariato, e accollato allo Stato, undici anni fa; di qui la battaglia per la proroga, più breve rispetto a quella desiderata dal Comune.

Per il resto il pubblico impiego incontra nel tradizionale decreto di fine anno la solita pioggia di rinvii su assunzioni e graduatorie.

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