Fisco e contabilità

Milleproroghe, i sindaci tornano alla carica sulla proroga al 30 aprile per la Tari

35 proposte di emendamenti dall'Anci alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera

di Patrizia Ruffini

Non c'è solo il rifinanziamento del fondone, tra le priorità dei sindaci, bensì sono presenti anche le questioni operative aperte e ancora irrisolte. Sono tutte contenute nelle 35 proposte di emendamenti presentate dall'Anci alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera, nel corso dell'audizione sul decreto Milleproroghe (Dl 228/2021).

I sindaci tornano a chiedere di disgiungere stabilmente, a partire da quest'anno, il termine per Pef/tariffe/regolamenti Tari e Tari corrispettivo, fissandolo al 30 aprile di ciascun anno. Tale scadenza sarebbe, infatti, compatibile sia con la gestione dell'introito dell'entrata, sia con le complesse attività di aggiornamento del Pef, sulla base dei criteri determinati dall'Arera. A normativa vigente tutti i Comuni devono approvare i documenti obbligatori, in materia di Tari, entro la data ultima fissata per deliberare il bilancio di previsione al 31 marzo.

I municipi chiedono, poi, una modifica normativa per agevolare gli enti che approvano le delibere tariffarie dei tributi dopo aver deliberato il bilancio di previsione e, comunque, entro il termine finale fissato per il documento di programmazione. Nello specifico vorrebbero una norma che stabilisse la possibilità di recepire le modificazioni tariffarie attraverso una variazione del bilancio, senza essere obbligati alla riapprovazione del documento di previsione. Sul punto rilevano gli orientamenti di alcune Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, che sono stati difformi da quelli del Ministero dell'economia, per il quale, in questi casi, è sufficiente la variazione del bilancio di previsione.

Tornano, inoltre, le richieste finalizzate a ottenere maggiori margini di flessibilità in tema di obblighi di accantonamento al fondo crediti dubbia esigibilità e per l'utilizzo delle quote vincolate/destinate per gli enti in disavanzo. Inoltre ci sono proposte di emendamenti volte a chiarire aspetti particolari del Canone unico e per andare incontro alle esigenze degli enti in riequilibrio finanziario. Corposo anche il capitolo dedicato al sisma, con la richiesta di proroga, per almeno un triennio, del pagamento delle rate di mutui.

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