Fisco e contabilità

Moratoria di un anno per il nuovo canone unico

Anutel ha scritto al Mef e alle Commissioni Finanze di Camera e Senato recependo numerose istanze di addetti ai lavori

di Giuseppe Debenedetto

L'applicazione del nuovo canone unico patrimoniale va resa facoltativa dal 2021 e obbligatoria per tutti dal 2022, dopo aver però modificato il quadro normativo di riferimento. Lo richiede l'Anutel (Associazione nazionale uffici tributi enti locali) con una nota del 30 novembre 2020 inviata al ministero dell'Economia e delle finanze nonchè alle Commissioni Finanze di Camera e Senato, recependo le numerose istanze pervenute dagli addetti ai lavori.

Il nuovo prelievo è destinato a sostituire dal 2021 l'intero comparto dei tributi "minori", costituito dall'imposta sulla pubblicità, dalla Tosap e dai prelievi alternativi (Cosap, Cimp), nonché dalla Tari giornaliera. Trattandosi di un canone del tutto nuovo, anche se il termine per l'adozione dei bilanci 2021 è fissato al 31 gennaio prossimo, i regolamenti dovrebbero essere comunque approvati entro fine anno per evitare un buco nella disciplina dell'entrata con gravi conseguenze in termini di perdita di gettito.

Cresce pertanto la preoccupazione da parte di molti Comuni che nel frattempo avevano fatto affidamento sulla proroga dell'entrata in vigore del nuovo prelievo, da più parti richiesta, considerate le difficoltà connesse anche all'attuale contesto emergenziale.

Al fine di supportare i Comuni l'Anutel ha pertanto predisposto uno schema di regolamento, che è stato scaricato da oltre 5.000 enti locali a dimostrazione del fatto che c'è un rilevante interesse sulla questione.

L'Anutel evidenzia che un semplice rinvio dell'entrata in vigore della norma vanificherebbe il lavoro svolto da molti enti che si sono adoperati per adempiere correttamente al nuovo quadro normativo, ma bisogna al contempo tutelare quegli enti che invece non hanno potuto adeguare la propria organizzazione in tempi utili.

L'Anutel propone pertanto di modificare il quadro normativo attraverso la previsione di una norma di transizione che possa rendere facoltativa l'applicabilità del nuovo canone dal 2021 e l'obbligatorietà per tutti di intraprendere il nuovo corso a decorrere dal 2022.

Una soluzione di buon senso che darebbe respiro a molti enti locali e consentirebbe allo stesso tempo di apportare i necessari aggiustamenti alla normativa, che presenta diverse criticità applicative. In particolare l'Anutel ritiene necessario risolvere due problemi: la mancata previsione delle servitù di pubblico passaggio e il diverso margine di manovra attribuito agli enti in ordine alla fissazione della tariffa per le esposizione pubblicitarie.

Sul primo punto l'Anutel propone di prevedere espressamente l'applicabilità del canone anche per l'occupazione di aree private gravate da servitù di pubblico passaggio, anche al fine di allineare il presupposto del nuovo canone a quello vigente assicurando così continuità nell'individuazione delle fattispecie nonché l'invarianza di gettito.

Sul secondo punto l'Anutel propone di determinare il canone in base alla durata, alla tipologia, alle finalità ed alla zona occupata, al fine di allenare la determinazione del canone per l'esposizione pubblicitaria alle modalità di determinazione fissate per l'occupazione, conseguendo così l'effettiva unificazione del canone.

Infine l'Anutel propone di rendere obbligatoria l'entrata in vigore del nuovo canone dal 2022, consentendo agli enti locali di decidere se applicarlo per l'anno 2021.

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