Amministratori

Orlando: «Dal Governo 90 milioni, così eviteremo il dissesto di Palermo»

Il sindaco: «Serve un decreto con nuove risorse come già fatto per Torino Roma Napoli»

di Nino Amadore

«Cosa mi rimprovero? Non avere fatto troppi debiti e avere tenuto i conti del Comune in ordine». Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando non arretra di un passo. Il giorno dopo la bocciatura da parte del Consiglio comunale del raddoppio dell’Irpef e “l’affossamento” del piano di riequilibrio, il sindaco ripercorre tutte le cause che hanno portato il Comune a questo risultato ma non demorde: «Il dissesto? Lo eviteremo». E in serata arriva la novità: dal governo sono in arrivo 90 milioni ed è stata ribadita la direttiva dell’amministrazione comunale di Palermo di procedere al più presto alla delibera di bilancio 2021/2023. Dal Comune fanno sapere che «l’amministrazione comunale ha sollecitato la predisposizione di tutti gli atti necessari per pervenire alla proposta di bilancio. È arrivata la comunicazione da parte del Governo di una erogazione di risorse per il 2022/2023 di complessivi 90 milioni . Da tale quantificazione, conseguente al decreto del ministro dell’Interno, emerge la disponibilità di somme superiori rispetto a quelle previste dal Piano di riequilibrio, con la conseguenza che l’aumento dell’addizionale Irpef dovrà prevedere l’incremento per un ammontare complessivo di 16 milioni e non più di 51». L’altroieri Orlando aveva telefonato al presidente del Consiglio Mario Draghi . Ieri invece ha parlato con il ministro Daniele Franco. Brucia un po’ che agli altri siano andati più fondi: «Erano partiti dal criterio del disavanzo ma così i debiti di Torino e di Napoli non si sanavano – dice –. Hanno modificato la legge e hanno introdotto un criterio che tiene conto del disavanzo e dell’indebitamento. Noi abbiamo un indebitamento pressoché nullo perché non abbiamo fatto spese allegre, Napoli 4 miliardi. Qualcuno ha detto che a Palermo sarebbero spettati 450 milioni che sono diventati 178 mentre Napoli, Roma, Torino hanno avuto un miliardo o addirittura multipli di un miliardo». Orlando ha incassato da Draghi l’impegno a venire a Palermo a firmare l’accordo previsto dalla Finanziaria «ma un conto è l’accordo un altro sono gli impegni a sostegno dei Comuni – dice –. Sala ha dichiarato che non riesce a fare il bilancio del Comune di Milano e ha avuto nel 2020 e nel 2021 “soltanto” 450 e 430 milioni, quasi 900 milioni in due anni, il Comune di Palermo 130 milioni». Orlando ribadisce: «Torno a sollecitare un apposito decreto per Palermo per ulteriori risorse dello Stato al fine di consentire il riequilibrio degli interventi statali a favore del Comune di Palermo rispetto a quelli più consistenti nel tempo previsti per Roma, Torino e Napoli».

Come siamo arrivati a questo punto? «Siamo arrivati a questo punto perché esiste il Fondo crediti di dubbia esigibilità. I Comuni sono costretti ad accantonare il cento per cento». Per Orlando, comunque, il Comune di Palermo è stato affossato da Riscossione Sicilia passata a ottobre 2021 all’Agenzia delle entrate. «Nel 2021 Riscossione Sicilia ha ricevuto dal Comune di Palermo ruoli per 170 milioni e ne ha incassati sei, la differenza tra 170 e 6 bisogna accantonarla». Mancano quasi 60 giorni alle elezioni amministrative che sanciranno la fine di un’epoca: dopo quasi 40 anni Orlando non sarà più il sindaco di Palermo. Se gli chiedi quanto gli rode finire in queste condizioni lui risponde: «Sono abituato a metterci la faccia sempre: quando piove e quando non piove. Il mio impegno politico prescinde dal successo e ho dedicato la mia vita a questa città: posso dire che se muoio stanotte muoio felice, missione compiuta». Quasi, visto che qualche problema c’è.

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