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Ospedale di Trento, si risveglia (dopo più di 7 anni) il project del 2011: corsa a due tra Pizzarotti e Guerrato

Ma il big Salini Impregilo (che era risultato primo) non ha ripresentato le offerte per il polo sanitario da 313 milioni di euro

di Mariagrazia Barletta

Per il nuovo ospedale del Trentino si riparte dal project financing del 2011, seppur rivisitandolo nel rispetto dei limiti indicati dal Consiglio di Stato e adeguandolo sia alle nuove esigenze di programmazione sanitaria che ai più moderni requisiti in tema di progettazione ospedaliera. Dopo una storia di quasi sette anni e mezzo, costellata di ricorsi, passata per una gara e un concorso di progettazione (poi revocato), si riapre la strada verso la realizzazione del maxi-polo sanitario di Trento. È stata riattivata la gara che prevede l'esecuzione e la gestione dell'opera mediante finanza di progetto e lo scorso 9 aprile si è svolta la prima seduta presso l'Apac, l'Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti. Le due sole offerte presentate sono delle imprese Pizzarotti & C., in raggruppamento con Cristoforetti Energia e Guerrato. «Terminata l'analisi e la verifica dei documenti, i due offerenti sono stati ammessi e sono state aperte, per la verifica formale, le buste contenenti le offerte tecniche», si legge in un comunicato della provincia. Ora deve essere nominata la commissione che procederà alla valutazione delle offerte.

Il project financing riaperto ad ottobre
In ottemperanza alle sentenze del Consiglio di Stato, il project financing del 2011 era stato riaperto dalla provincia autonoma lo scorso ottobre, attraverso l'approvazione degli atti per il rinnovo della gara avente ad oggetto la progettazione definitiva ed esecutiva, la costruzione e la successiva gestione del nuovo polo ospedaliero. Come accennato, la storia del nuovo centro ospedaliero del Trentino iniziò a dicembre 2011 con la gara per la scelta del promotore. Furono quattro i raggruppamenti partecipanti. Alla guida delle cordate c'erano le imprese Impregilo (poi diventata Salini Impregilo), Cmb Società cooperativa muratori e braccianti di Carpi, Ing. E. Mantovani e Pizzarotti. Il raggruppamento di Impregilo si posizionò al primo posto, ma si finì col decidere le sorti della gara davanti al Tar, che annullò il provvedimento di nomina di due commissari, dirigenti provinciali, che avevano anche lavorato alla redazione dello studio di fattibilità su cui si basava il project financing.

Salto indietro nel tempo
Il Consiglio di Stato confermò la sentenza del Tar e a quel punto, decaduti gli atti della commissione, compreso quello di nomina del promotore, l'intera gara non poteva che ripartire dalla presentazione delle offerte. E si arriva così al 2014. Oggi è come se tutto fosse ripartito da quel momento. Eppure nel mezzo ci sono altre vicissitudini, tra cui: la decisione, da parte della Provincia, di abbandonare il travagliato project financing (giugno 2016), ritenuto non più conveniente, per affidarsi ad un concorso di progettazione (bandito a settembre 2018). Azioni a cui fecero seguito: l'impugnazione da parte delle quattro Ati partecipanti alla gara del 2011 della determinazione di revoca del project financing, una serie di sentenze del Tar e infine, abbreviando la storia, a settembre 2017, il Consiglio di Stato annullò la determinazione con cui la provincia aveva revocato la gara del 2011. La provincia dovette rinunciare alla procedura del concorso e seguire le istruzioni di Palazzo Spada, che indicò una via ben precisa: occorreva riaprire la gara del 2011, sempre nella forma della finanza di progetto, riservandola ai soli concorrenti che vi parteciparono più di sette anni fa. Gara che - affermavano i giudici - doveva essere ripresa dalla fase di presentazione delle offerte. Ed è ciò che è avvenuto, solo che, a distanza di anni, le cordate si sono sfoltite e sono dimezzate. In corsa, come detto, ci sono Pizzarotti & C. con Cristoforetti Energia e l'impresa Guerrato che nel 2011 era nella cordata di Mantovani.

Il nuovo ospedale: 674 posti letto, pronto (secondo le stime) nel 2024
Quanto al nuovo ospedale del Trentino, rispetto al 2011, restano immutati l'ubicazione (località Al Desert) e molti dei parametri di gara, ma funzioni e servizi del futuro ospedale «sono stati attualizzati e rivisti alla luce delle mutate esigenze cliniche e di programmazione sanitaria e dei cambiamenti organizzativi avvenuti dopo la pubblicazione del bando del dicembre 2011». Operazione che la sentenza del 2018 consentiva espressamente. Con la ridefinizione dei posti letto, degli ambulatori e delle sale operatorie, la superficie da costruire risulta leggermente incrementata. Il costo di realizzazione del nuovo ospedale è stimato in circa 313 milioni di euro. Per la valutazione delle offerte da parte della commissione tecnica si stima ci vorranno 5 mesi; 12 ne occorrerebbero per la fase istruttoria finalizzata all'approvazione e 54 per la realizzazione del polo sanitario. Secondo quanto si legge nelle direttive per la realizzazione del nosocomio «si prevede che la costruzione del nuovo ospedale trentino 2018 possa essere completata entro maggio 2024». La tempistica potrebbe però anche restringersi, in quanto legata anche al "ribasso temporale" proposto dal concorrente che si aggiudicherà la gara. Dettagliate le linee guida per la progettazione che puntano, tra l'altro, sulla centralità del paziente e sull'umanizzazione degli spazi. Il progetto, inoltre, includerà la valutazione di sostenibilità energetica e ambientale, corrispondente al livello "Gold" secondo il protocollo Leed. Sono previsti 674 posti letto, di cui 120 per pazienti in regime di day hospital-day surgery.

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