Amministratori

Pa digitale, entro fine febbraio 2021 amministrazioni tenute ad avviare la trasformazione

Con la conversione in legge del Dl Semplificazioni si consolida la base normativa necessaria a velocizzare il processo

di Daniela Casciola

Entro il 28 febbraio 2021 le pubbliche amministrazioni sono tenute ad avviare i loro processi di trasformazione digitale. I servizi pubblici dovranno diventare quindi fruibili attraverso lo smartphone. Una scadenza rispetto alla quale è stata prevista flessibilità per i piccoli Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, tenendo conto delle difficoltà legate all'emergenza Covid-19.

Con la conversione in legge del Dl Semplificazioni si consolida la base normativa per velocizzare il processo di trasformazione digitale della Pa. Il decreto dispone che quella digitale diventi la modalità abituale di comunicare tra uffici pubblici e tra amministrazioni e cittadini.

Passo fondamentale per la trasformazione è l'introduzione del Codice di condotta tecnologica la Pubblica amministrazione che progetterà, realizzerà e svilupperà i propri sistemi e servizi informatici basandosi su regole omogenee, valide su tutto il territorio nazionale.

Dal 28 febbraio 2021 l'identità digitale Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e Cie (Carta d'identità elettronica italiana) diventeranno le sole credenziali per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione. La novità riguarda tutte le amministrazioni: quella nazionale, quelle territoriali, gli enti pubblici, le agenzie. Resta ferma l'utilizzabilità delle altre credenziali fino alla data di naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre 2021.

L'app IO sarà il canale per accedere da smartphone a tutti i servizi pubblici resi in digitale. Il decreto introduce per i vari rami della Pa l'obbligo di rendere fruibili i propri servizi in rete tramite l'applicazione IO. L'applicazione IO, attraverso un apposito servizio, consentirà ai cittadini di effettuare autocertificazioni o di presentare istanze e dichiarazioni utilizzando il
proprio telefono cellulare. Con IO si potranno effettuare i pagamenti alla Pa attraverso la piattaforma PagoPa, integrata nell'app.

Spid e Cie avranno lo stesso valore di un qualsiasi documento d'identità nello svolgimento di pratiche amministrative online.

Per cittadini e imprese forniti di domicilio digitale la raccomandata cartacea sarà sostituita da una comunicazione digitale. Resta confermata, per i cittadini che nonpossiedono un domicilio digitale, la procedura di recapito attraverso posta ordinaria. La notifica digitale avverrà grazie ad una piattaforma tecnologica che funzionerà come una sorta di "buca delle lettere digitale", accessibile anche dal proprio cellulare. La Pubblica amministrazione potrà effettuare, con valore legale, l'invio di notifiche di atti, provvedimenti e avvisi al domicilio digitale del cittadino "caricando" le comunicazioni sulla piattaforma in via telematica. Al tempo stesso il cittadino o l'impresa potrà "aprire" in qualsiasi momento il proprio "cassetto
notifiche" sulla stessa piattaforma per "ritirare" direttamente l'atto ed effettuare
il relativo pagamento, se necessario.

Ai cittadini e alle imprese non dovrà più essere richiesto da un ufficio di fornire dati già in possesso di altri uffici pubblici, in base al principio del «once only». Il decreto introduce misure che semplificano la gestione e il funzionamento della Piattaforma digitale nazionale dati. Attraverso questa piattaforma vengono resi immediatamente interrogabili, disponibili e fruibili i dati dei vari rami della Pubblica amministrazione.
I concessionari di servizi pubblici dovranno fornire all'amministrazione concedente i dati, in formato aperto e riutilizzabile, acquisiti e prodotti nell'ambito dell'erogazione del servizio.

Le persone con disabilità potranno circolare con i loro veicoli nelle zone a traffico limitato (Ztl) su tutto il territorio nazionale con un unico permesso. Questo sarà possibile grazie a una piattaforma digitale, che verrà istituita presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo aver acquisito il parere del Garante per la privacy. La piattaforma, consentirà di verificare le targhe associate ai permessi di circolazione dei titolari di contrassegni.

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