Amministratori

Pa digitale, sistema deleghe operativo nel primo semestre 2022

Possibile usufruire dei servizi online anche per conto di terze persone

di Bianca Lucia Mazzei

Bisognerà aspettare i primi mesi del prossimo anno per la partenza del nuovo sistema di delega (Sdg) introdotto a maggio dal decreto legge Semplificazioni (Dl 77/2021) che permetterà l’accesso ai servizi online della Pa anche a di chi non possiede un’identità digitale o, se la possiede, non può o non vuole utilizzarla.

Un ampliamento importante anche perché da venerdì 1° ottobre l’utilizzo dei servizi online delle Pa sarà possibile solo tramite identità digitale, carta d’identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (fanno eccezione professionisti e imprese: si veda l’articolo a fianco).

I soggetti potenzialmente interessati sono molti a cominciare dalle persone che hanno scarsa dimestichezza con i computer, come gli anziani, ma anche quelle soggette a forme di sostegno o tutela. Il nuovo sistema potrà inoltre servire anche a chi un’identità digitale ce l’ha ma non può utilizzarla per un determinato periodo di tempo o preferisce affidare a qualcun altro lo svolgimento di un compito specifico.

Il sistema consentirà infatti di delegare a un terzo munito di identità digitale (Spid o Cie) l’accesso ai servizi digitali della Pa potendo però definire con precisione sia il periodo temporale che l’ambito di applicazione della delega. Quest’ultima potrà infatti essere usata solo nei confronti degli enti indicati e per gli scopi e i tempi stabiliti.

Il delegato utilizzerà la propria identità digitale (non ne saranno create di nuove) cui sarà associato un «attributo qualificato» generato al momento dell’acquisizione della delega e che conterrà le informazioni sui servizi cui potrà accedere.

La sua azione sarà quindi trasparente e tracciabile e chi lo ha delegato potrà anche controllare se la delega viene utilizzata.

Perché il sistema diventi operativo c’è bisogno però di alcuni passaggi. Innanzitutto di carattere normativo. Non è stato infatti ancora varato il decreto della Presidenza del consiglio dei ministri cui spetta individuare le caratteristiche tecniche, i requisiti di sicurezza e le tipologie di dati oggetto di trattamento. Lo stesso provvedimento dovrà inoltre indicare le modalità di acquisizione della delega soprattutto per quel che riguarda la possibilità di effettuarla attraverso gli sportelli degli enti pubblici, oltre che tramite Cie o Spid.

Il testo dovrebbe essere trasmesso nei prossimi giorni all’Agenzia per l'Italia digitale, al Garante per la privacy e alla conferenza Stato-Regioni, che la procedura stabilita dal Dl 77/2021 prevede di sentire. Per il varo ci vorranno quindi ancora diverse settimane.

Nel frattempo, da ottobre comincerà la sperimentazione del sistema tecnologico centrale messo a punto in questi mesi. L’adesione delle diverse amministrazioni sarà però progressiva, poiché ognuna dovrà adeguare e implementare il proprio sistema tecnologico.

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