Fisco e contabilità

Pagamenti, riparte la verifica della fedeltà fiscale sui fornitori

La crisi pandemica in corso potrebbe tuttavia spingere il governo a rimettere mano a un'ulteriore proroga

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di Anna Guiducci

È scaduta la proroga dei termini di riscossione e di accertamento contenuta nel Dl 7/2021, che aveva differito al 28 febbraio 2021 il termine "finale" di sospensione dell'attività di riscossione precedentemente fissato al 31 gennaio 2021 dal decreto legge 3/2021. Contemporaneamente scade la sospensione degli obblighi di verifica fiscale sui pagamenti ai fornitori.

La verifica fiscale dei pagamenti era stata introdotta dall'articolo 2, comma 9, del Dl 262/2006 con il quale si disponeva l'obbligo, a carico di tutte le pubbliche amministrazioni e delle società a partecipazione pubblica, di verificare la posizione fiscale dei beneficiari di pagamenti per acquisti di beni e servizi per somme superiori ai 10mila euro. Dal 1° marzo 2018 la soglia, al di sopra della quale scattano gli obblighi di verifica telematica, è scesa a 5mila euro. In caso di inadempienza del beneficiario all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a 5mila euro, l'amministrazione erogante deve sospendere il pagamento dell'importo comunicato. Entro i 5 giorni successivi alla richiesta dell'amministrazione, sono segnalati i riferimenti dell'agente della riscossione presso cui sono stati rilevati i debiti e l'importo totale da sospendere, per un periodo massimo di 60 giorni, comprensivo degli interessi di mora dovuti e delle spese di esecuzione. É' onere dell'agente della riscossione attivarsi nei confronti dell'amministrazione e del beneficiario per il recupero delle somme. Qualora trascorrano i termini di 5 giorni senza la comunicazione delle informazioni utili ai fini della sospensione del pagamento, ovvero passino i 60 giorni della sospensione senza l'azione dell'agente, la pubblica amministrazione può procedere al pagamento delle somme. La pubblica amministrazione è comunque sempre tenuta all'erogazione delle somme eccedenti l'ammontare del debito per il quale si è verificato l'inadempimento, al lordo delle spese e degli interessi di mora dovuti.

La crisi pandemica tutt'ora in corso potrebbe tuttavia spingere il governo a rimettere mano a un'ulteriore proroga dello stop ai pagamenti delle cartelle esattoriali, scaduto il 28 febbraio. Il nuovo slittamento potrebbe essere varato con il Decreto Sostegno, e potrebbe spostare in avanti di almeno due mesi gli obblighi di verifica imposti dall'articolo 48-bis del Dpr 602/1973. Sul punto, va però anche segnalato che durante l'esame del decreto Milleproroghe il governo ha accolto un ordine del giorno per il blocco delle cartelle esattoriali fino al 30 settembre 2021.

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