Appalti

Parte il fascicolo digitale, imprese qualificate una sola volta per più gare

Sarà operativo dal 25 ottobre, presso la banca dati dell'Anac, il fascicolo virtuale dell'operatore economico (Fvoe)

di Giorgio Santilli

Dal 25 ottobre 2022 sarà operativo, presso la banca dati dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), il fascicolo virtuale dell'operatore economico (Fvoe) che consentirà alle stazioni appaltanti, attraverso un'interfaccia web, di verificare i requisiti di partecipazione agli appalti pubblici. Da metà novembre, quindici giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del provvedimento dell'Autorità, l'uso del fascicolo virtuale sarà obbligatorio per partecipare alle gare di appalto. Il fascicolo sarà utilizzato per tutte le procedure di affidamento e sarà istituito l'elenco degli operatori economici «già verificati». Con questo elenco una stazione appaltante che sta aggiudicando una gara può osservare se un determinato operatore economico risulta già verificato in una precedente gara.

La delibera Anac manda in soffitta il precedente sistema dell'Avcpass: la verifica dei requisiti non si ferma alla fase di aggiudicazione ma viene estesa alla fase di esecuzione e al mantenimento dei requisiti da parte di chi si è aggiudicato la gara e di eventuali subappaltatori.Con il fascicolo virtuale Anac saranno disponibili la visura del registro delle imprese (Unioncamere), il certificato del casellario giudiziale e l'anagrafe delle sanzioni amministrative (ministero Giustizia), il certificato di regolarità contributiva di ingegneri e architetti (Inarcassa), la comunicazione di regolarità fiscale (Agenzia delle Entrate), la comunicazione antimafia (Interno). Ovviamente sarà compresa anche tutta la documentazione per comprovare i requisiti di partecipazione alle gare e in particolare le attestazioni Soa, i certificati di esecuzione lavori e le ricevute di pagamento dei contributi obbligatori.

«L'eliminazione di adempimenti formali a carico di stazioni appaltanti e operatori economici è determinante per ridurre tempi e costi e imprimere una accelerazione alle procedure di gara» dichiara Giuseppe Busia, presidente dell'Autorità Anticorruzione. «Il fascicolo digitale - dice ancora Busia - consentirà alle stazioni appaltanti di utilizzare gli accertamenti già effettuati da un'altra stazione appaltante per ammettere l'operatore economico alla gara, velocizzando l'attività di verifica dei requisiti generali (white list). Inoltre, gli operatori economici vedranno ridotti notevolmente gli oneri di riprodurre per ogni procedura di gara le certificazioni a comprova dei requisiti posseduti. Agli operatori economici non viene più imposto l'onere di produrre per ogni gara cui intendono partecipare la medesima documentazione, peraltro già nella disponibilità dell'amministrazione. L'obiettivo – conclude Busia - è quello di rendere quasi automatizzata la verifica dei requisiti, permettendo alle stazioni appaltanti e alle imprese di concentrarsi sulla strategia di acquisto invece che sulle procedure e sugli aspetti formali».

Il fascicolo consentirà alle stazioni appaltanti, attraverso un'interfaccia web e i servizi di interoperabilità con gli enti certificanti, l'acquisizione delle certificazioni del possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l'affidamento dei contratti pubblici e agli operatori economici l'inserimento nel fascicolo dei dati e delle certificazioni comprovanti il possesso dei requisiti speciali la cui produzione è a loro carico. La novità più rilevante sarà però il riuso dei documenti presenti nel fascicolo per la partecipazione a più procedure di affidamento, all'interno dei termini di validità temporale (che in genere è di 120 giorni). Non solo: le stazioni appaltanti potranno riutilizzare l'esito delle verifiche effettuate sul possesso dei requisiti per la partecipazione ad altre procedure di affidamento e l'accesso ai documenti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©