Amministratori

Per i posteggi del commercio proroghe fino a 12 anni

Nuove concessioni solo nelle aree libere o dove non c’è diritto al rinnovo

di Carmine Fotina

Il riordino del commercio ambulante è stato riscritto tre volte prima di avere il via libera all’interno del Ddl concorrenza. Decisivo il confronto preventivo con i funzionari della Commissione europea e quello con gli uffici giuridici del Quirinale per evitare un nuovo caso balneari. Così è venuta fuori una soluzione a metà tra la prima versione e la seconda, spinta da Fratelli d’Italia e da alcune sigle minori, soprattutto romane, che avrebbe rischiato di violare le norme Ue sulla concorrenza.

Alla fine il lavoro, che al Mimit è stato coordinato dal sottosegretario della Lega Massimo Bitonci, porta a un riassetto che secondo le principali associazioni del comparto «dà finalmente certezze dopo anni di caos». Il commercio ambulante torna sotto la direttiva Bolkestein ma le gare saranno limitate alle aree libere o dove non c’è titolo al rinnovo. Per il resto si dispone che le concessioni già riassegnate ai sensi del decreto Rilancio del 2020 (per 12 anni dalla data di scadenza) continuano ad avere efficacia. Inoltre i procedimenti di rinnovo avviati sulla base dello stesso decreto, ma che non risultano conclusi, anche per inerzia dei Comuni, dovranno essere ultimati entro 6 mesi. Se il Comune latita ancora, le concessioni sono automaticamente rinnovate (quindi per 12 anni dalla data di scadenza se antecedente al 2021) salvo determinazioni in autotutela che potranno scattare qualora si accerti ex post che mancavano i requisiti.

Quanto alle concessioni per le quali non è stato nemmeno avviato il procedimento di rinnovo, si prevede comunque una sanatoria fino al 31 dicembre 2025 prima di avviare le gare. Questo è il punto modificato rispetto alla seconda versione perorata da Fratelli d’Italia. La proposta di FdI prevedeva addirittura che in questo caso i concessionari potessero presentare un’autocertificazione sui requisiti per ottenere dall’amministrazione la maxi proroga sulla base del Dl rilancio.

Quanto alle gare che si faranno per le nuove aree o dal 2026 dove i procedimenti di rinnovo non sono nemmeno partiti, le procedure dovranno assegnare ogni anno concessioni di durata decennale. Le gare si inizieranno a fare però solo all’esito di una ricognizione, anch’essa a cadenza annuale, delle aree effettivamente concedibili e sulla base di linee guida del ministero delle Imprese e del made in Italy. Queste ultime dovranno essere pronte entro tre mesi considerando tre criteri: clausola per la stabilità occupazionale e per tenere conto dell’esperienza maturata nel settore; valorizzazione delle micro-imprese; numero massimo di concessioni per ciascun operatore nella medesima area mercatale.

Secondo il sottosegretario Bitonci, finalmente «si dà stabilità a un comparto che ha sofferto in questi anni la crisi economica e le incertezze normative. Si tratta di un ottimo lavoro nato dalla concertazione con tutte le associazioni che rappresentano 180.000 ambulanti, il 22% delle attività commerciali della nazione. Per il 95% parliamo di micro imprese individuali, molte a conduzione familiare». Ora, dice Bitonci, gli operatori avranno «la possibilità di programmare investimenti, con la certezza di veder rinnovate le loro concessioni, obbligando anche le amministrazioni che non hanno ottemperato a garantire la prosecuzione».

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