Piao, l'Anci chiede il rinvio al 2023

Tra le proposte emendative dell'Anci inviate nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera al decreto Milleproroghe spicca quella riferita a una ulteriore proroga del termine di prima applicazione del Piao, Piano integrato di attività e organizzazione.

La proposta è quella di spostare la dead line della prima applicazione del Piano dal 30 aprile 2022 al 1° gennaio 2023.

Nella motivazione si legge che l'emendamento si rende necessario per evitare che nell'esercizio 2022 si verifichi una superfetazione degli adempimenti, opposta alla ratio semplificatoria che ha ispirato l'introduzione del Piao come enunciato all'articolo 6, comma 1, del Dl 80/2021.

A regime il termine è del 31 gennaio di ogni anno, il passaggio però dai singoli piani che il Piao raccoglie, al Piano Integrato si sta mostrando più complesso e lento del previsto, giacché in prima istanza, nel Dl 80/2021, prima delle modifiche apportate in conversione, era previsto che entro 60 giorni (entro l'8 agosto 2021) avrebbe visto la luce il decreto che individua e abroga gli adempimenti relativi ai piani assorbiti dal Piao appunto.

Il termine per l'adozione dei decreti è diventato poi quello dei 120 giorni (8 ottobre 2021), e poi ancora con il Milleproroghe (articolo 1, comma 12, del Dl 228/2021) posticipato al 31 marzo prossimo.

La scansione temporale attualmente prevista, si legge nelle motivazioni della proposta di emendamento dell'Anci, imporrebbe alle pubbliche amministrazioni interessate di porre comunque in essere tutti gli adempimenti (piano della performance, piano dei fabbisogni del personale, piano anticorruzione, piano delle azioni positive eccetera) previsti dalla legge con termine anteriore all'adozione del Dpr abrogativo, per poi assorbirli, di fatto replicandoli, all'atto dell'adozione del Piao, in prima applicazione oggi con scadenza al 30 aprile 2022.

Il bisogno è quello di allineare temporalmente l'introduzione del Piao con l'esercizio finanziario 2023.