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Piao, i decreti attuativi arrivano con la scadenza dei termini per la Pa centrale - Negli enti locali c'è tempo fino al 30 novembre

In Gazzetta il Dpr sul piano che le Pa avrebbero dovuto approvare entro ieri

di Gianni Trovati

Meglio tardi che mai. Alla mezzanotte di ieri è scaduto il termine entro cui le Pa avrebbero dovuto presentare il «Piano integrato di attività e organizzazione» (Piao), pilastro delle semplificazioni amministrative perché sostituisce con un documento unico la pletora degli atti di programmazione su personale, trasparenza, anticorruzione e così via che ingolfa gli uffici amministrativi. Ma il Dpr che abroga i vecchi piani è arrivato in Gazzetta Ufficiale solo ieri sera, e sempre nelle ultime ore è stata messa al ministero dell’Economia la firma sul decreto interministeriale che detta le istruzioni e riporta lo schema-tipo del nuovo Piano.

«Semplificare è complicato», aveva riconosciuto qualche settimana fa il ministro per la Pa Renato Brunetta discutendo in un’audizione parlamentare proprio dei ritardi dei decreti attuativi. Che in realtà alla Funzione pubblica sono stati preparati da molte settimane: ma hanno poi dovuto percorrere quella via crucis burocratica che tra Palazzo Chigi, ministeri, commissioni parlamentari, conferenze con gli enti locali e Consiglio di Stato allontana i tempi dell’attuazione da quelli delle decisioni; con il risultato che norme attuative e istruzioni arrivano nelle stesse ore in cui le Pa avrebbero dovuto chiudere i piani, e sarebbero verosimilmente arrivate anche più tardi senza i solleciti quasi quotidiani indirizzati da Palazzo Vidoni alle altre amministrazioni.

Fatto sta che nel frattempo il calendario si è mosso. E occorrerà un po’ di flessibilità per non applicare la sanzione del blocco di assunzioni e contratti a termine nelle Pa in ritardo con il Piano integrato. Tanto più dopo che una serie di norme (l’ultima come emendamento al Dl Aiuti; servizio a pagina 7) hanno congelato questa sanzione in caso di ritardi nell’approvazione dei bilanci per non fermare il «rafforzamento amministrativo» indispensabile al Pnrr.

Oltre al calendario si è mossa anche Funzione pubblica, che questa mattina farà partire il nuovo Portale di raccolta dei Piani integrati, con un censimento telematico che promette di evolvere poi in un’analisi dei Piani per individuare le linee di tendenza e le migliori pratiche nella programmazione.

In ogni caso con la pubblicazione del Dpr in Gazzetta e con la firma finale al decreto interministeriale, ora sul sito di Funzione pubblica, si completa l’impianto attuativo del Piao. Il Dpr manda ufficialmente in pensione i vecchi piani su fabbisogni di personale, performance, anti-corruzione, lavoro agile, dotazioni strumentali, «azioni positive» e «azioni concrete» (qui i non addetti ai lavori possono sorridere), e il decreto interministeriale indica lo schema tipo e quello semplificato per gli enti fino a 50 dipendenti. Con le nuove regole la scadenza per gli enti locali slitta poi a 120 giorni dopo il termine per i bilanci preventivi, che è appena stato rinviato a fine luglio. Ci sarà tempo quindi fino a fine novembre; quando ormai però ci sarà poco da programmare oltre alle festività natalizie.

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