Fisco e contabilità

Piao e fabbisogno di personale: rebus variazione della programmazione già approvata

L'Anci ha proposto in via transitoria l'adozione di un atto ricognitorio in cui elencare i provvedimenti già adottati

di Elena Masini

Con l'entrata in vigore del Dpr 81/2022 gli enti locali sono chiamati a coordinare il nuovo Piao con gli adempimenti che lo stesso ha assorbito. Tra questi un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse umane è svolto dalla programmazione triennale del fabbisogno di personale, ora trasfusa nel Piano integrato di attività e organizzazione. Come devono comportarsi le amministrazioni che hanno necessità di variare la propria programmazione del personale già approvata o addirittura vogliono approntare il nuovo fabbisogno in vista del Dup 2023-2025 da presentare all'organo consigliare entro il 31 luglio?

Le variazioni sul fabbisogno 2022
Allo stato attuale la variazione alla programmazione del fabbisogno di personale non può essere disposta seguendo il consueto iter procedimentale. L'articolo 1, comma 1, del Dpr 81/2022, infatti, ha soppresso, in quanto trasfusi nel Piao, gli adempimenti relativi - tra gli altri - alla programmazione triennale del fabbisogno di cui all'articolo 6, commi 1 e 6 del Dlgs 165/2001. L'Anci, nel Quaderno operativo dedicato, ha proposto in via transitoria l'adozione di un atto ricognitorio in cui elencare i provvedimenti già adottati che sono confluiti nel Piao. Piaccia o no questa soluzione, di certo essa risulta quanto mai opportuna per allineare l'operato dell'ente alla nuova cornice normativa. Solo una volta provveduto in tal senso, ovvero adottato il Piao ex novo, sarà possibile procedere con la variazione anche solo della sezione 3.3 inerente la programmazione del fabbisogno, avendo cura di garantire - nel medesimo atto ovvero in atto successivo - l'aggiornamento del Piao nella sua interezza. Resta confermato l'obbligo di acquisire, su tale delibera, il parere preventivo dell'organo di revisione economico finanziaria, da rilasciare ai sensi della legge 448/2001.

Il Dup e la nuova programmazione del fabbisogno 2023-2025
L'articolo 170 del Tuel prevede che entro il 31 luglio l'organo esecutivo presenti all'organo consigliare il nuovo DUP 2023-2025, nella cui sezione operativa deve essere inclusa – secondo le prescrizioni del punto 8.2 p.c. 4/1 al Dlgs 118/2011 - anche la programmazione triennale del fabbisogno del personale. In questo contesto viene subito a evidenza il disallineamento temporale tra i termini di approvazione del Dup e quelli del Piao, previsti a regime entro il 31 gennaio, ovvero dopo l'approvazione del bilancio. Disallineamento che il Dm 29 agosto 2018 aveva già risolto a suo tempo prevedendo che «Nel caso in cui la legge preveda termini di adozione o approvazione dei singoli documenti di programmazione successivi a quelli previsti per l'adozione o l'approvazione del DUP, tali documenti di programmazione possono essere adottati o approvati autonomamente dal DUP, fermo restando il successivo inserimento degli stessi nella nota di aggiornamento al DUP». Ciò significa non solo che il Dup - ma lo stesso bilancio di previsione - possono essere deliberati dal Consiglio senza la programmazione del personale, così come del resto accade già per la programmazione delle opere pubbliche, fatti salvi gli aggiornamenti successivi. Ecco - quindi - che operativamente una possibile soluzione potrebbe essere quella di:
a) deliberare in consiglio il Dup e il bilancio di previsione, basandosi sull'ultima programmazione triennale del fabbisogno di personale approvata ed attualizzata;
b) deliberare in giunta il Piao (articolo 11 del Dm 24 giugno 2022) entro il 31 gennaio (ovvero entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio di previsione), comprendente anche il fabbisogno di personale;
c) aggiornare il Dup e variare il bilancio sulla base del nuovo fabbisogno.
Appare evidente come l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e assicurare qualità e trasparenza dell'attività amministrativa rischi di compromettere ulteriormente la coerenza interna dei documenti di programmazione. Un corto circuito che senza dubbio farà discutere a lungo e che condurrà anche ad esiti molto differenti tra di loro. Ma una cosa è certa. Responsabili finanziari, responsabili del personale ed organi di revisione economico finanziaria saranno chiamati in qualche modo a risolvere questo empasse per garantire la continuità dell'azione amministrativa.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©