Personale

Piao, ecco il Dpr sull'abolizione dei vecchi piani - Ma è incognita sui tempi di approvazione

Il ministro Brunetta ha annunciato ieri che la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole allo schema di decreto

di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan

Prosegue il percorso per l'approvazione del Dpr che dovrà intervenire sul groviglio di norme che attualmente regolamentano i diversi strumenti di programmazione per farli confluire nel Piao. Il ministro Brunetta ha annunciato ieri che la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole allo schema di decreto approvato lo scorso 2 dicembre dal Governo.

Il testo del Dpr si compone di due articoli. Il primo elenca le norme ed i conseguenti adempimenti che vengono abrogati a seguito dell'introduzione del Piao e assorbiti nello stesso. Ne fanno parte: il piano della performance, il piano delle azioni positive, il Ptpc, quello per il lavoro agile, la programmazione delle assunzioni e delle azioni concrete nonché il piano esecutivo di gestione. Il secondo interviene chirurgicamente su numerose disposizioni al fine di sostituire i rimandi alle predette norme abrogate con il riferimento alle diverse sezioni del Piao.

L'obiettivo finale rimane quello dell'approvazione definitiva del Dpr entro il termine del 31 marzo 2022 come previsto dall'articolo 6 del Dl 80/2021. Ma, come evidenziato dallo stesso Ministro, la strada risulta impervia in quanto lo schema di decreto dovrà passare sia dal Consiglio di Stato che dalle commissioni parlamentari. Infine, il testo dovrà recepire le indicazioni fornite dai diversi soggetti per arrivare a una versione armonizzata da approvare in Consiglio dei Ministri in via definitiva.

Il rischio concreto è stato evidenziato dal rappresentante dell'Anci nella conferenza di ieri: il termine per l'approvazione del Piao è oggi fissato al 30 aprile e la complessità del percorso di approvazione del decreto rischia di imporre alle amministrazioni una duplicazione di adempimenti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©