Personale

Piao, incognita coordinamento con gli altri strumenti di programmazione

Lo strumento si inserisce a valle dell'attività di programmazione complessivamente intesa

di Corrado Mancini

Prende forma con il decreto attuativo, approvato in Conferenza Unificata, il Piano integrato di attività e organizzazione, Piao (si veda NT+ Enti locali & edilizia del 3 dicembre). Il Piano dal prossimo anno sostituirà con un unico documento molti atti di programmazione chiesti agli enti pubblici e poggerà su tre colonne: «Valore pubblico, performance e organizzazione», «Organizzazione e capitale umano», «Monitoraggio». Nella sezione «Organizzazione del capitale umano» è inserita la sottosezione di programmazione «Piano triennale dei fabbisogni di personale».

Le Linee Guida per la compilazione del Piao evidenziano che il piano triennale del fabbisogno si inserisce a valle dell'attività di programmazione complessivamente intesa e, coerentemente a essa, è finalizzato al miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini ed alle imprese. E attraverso la giusta allocazione delle persone e delle relative competenze professionali che servono all'amministrazione si può ottimizzare l'impiego delle risorse pubbliche disponibili e si perseguono al meglio gli obiettivi di valore pubblico e di performance in termini di migliori servizi alla collettività. La programmazione e la definizione del proprio bisogno di risorse umane, in correlazione con i risultati da raggiungere, in termini di prodotti, servizi, nonché di cambiamento dei modelli organizzativi, permette di distribuire la capacità assunzionale in base alle priorità strategiche. In relazione, è dunque opportuno che le amministrazioni valutino le proprie azioni sulla base dei seguenti fattori:
• capacità assunzionale calcolata sulla base dei vigenti vincoli di spesa;
• stima del trend delle cessazioni, sulla base ad esempio dei pensionamenti;
• stima dell'evoluzione dei bisogni, in funzione di scelte legate, ad esempio: o alla digitalizzazione dei processi (riduzione del numero degli addetti e/o individuazione di addetti con competenze diversamente qualificate); o alle esternalizzazioni/internalizzazioni o potenziamento/dismissione di servizi/attività/funzioni; o ad altri fattori interni o esterni che richiedono una discontinuità nel profilo delle risorse umane in termini di profili di competenze e/o quantitativi.

Da ciò si può dedurre che: o il Piao integra, in questi termini, il piano triennale dei fabbisogni di personale, ma non lo sostituisce, il quale dovrà comunque essere adottato in base all'articolo 6 del Dlgs 165/2001, oppure lo assorbe, sostituendolo.

Comunque sia, ci si sta già interrogando sul suo coordinamento con il Documento Unico di Programmazione dato che lo stesso costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione.

Il coordinamento dei vari strumenti di programmazione, compreso quello sul fabbisogno di personale, non è mai stato agevole ma, l'introduzione del Piao, potrebbe essere l'occasione per fare chiarezza.

Il Piao si inserisce a valle dell'attività di programmazione complessivamente intesa e, coerentemente a essa, deve essere approvato entro il 31 gennaio di ogni anno. E, nello specifico degli enti locali, il Dup, che nella seconda parte della sezione operativa deve contenere la programmazione di personale, viene approvato dalla giunta e presentato ai consiglieri entro il 31 luglio con riferimento al triennio successivo. Se alla data del 31 luglio non sarà chiarito come questi strumenti di programmazione si coordinino fra di loro, si corre il rischio che l'ente si veda costretto ad anticipare l'adozione del nuovo piano integrato di attività e organizzazione.

Ma facciamo un esempio per meglio capire la necessità di coordinamento. Proviamo a chiederci quale sarà il momento in cui l'organo di revisione deve asseverare il rispetto pluriennale dell'equilibrio di bilancio con riferimento alle assunzioni di personale programmate? In sede di adozione del Documento Unico di Programmazione che costituisce il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione o nel momento di adozione del Piao? La cosa non è di poco conto se si considera che la sostenibilità finanziaria delle assunzioni programmate è sì condizionata dalla spesa di personale ma lo è pure da tutte le altre programmazioni contenute nel Dup. Per cui, se l'incremento della spesa di personale potrebbe, da solo, non alterare gli equilibri futuri di bilancio, ma, associato, ad esempio a una programmazione di investimenti con assunzione di debito, le due condizioni assunte nel loro complesso potrebbero alterare gli equilibri di bilancio. E allora non è indifferente che la verifica della sostenibilità finanziaria dell'incremento della spesa di personale avvenga in fase di programmazione, quando è ancora possibile rivedere la stessa con serenità, che all'approvazione del Piao e cioè al 31 gennaio quando il bilancio di previsione è stato già approvato con, magari, la necessità di rimediare in corsa.

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