Amministratori

Piccoli comuni, l'Anci chiede al Governo di sciogliere il rebus sulla mobilità

L'articolo 30 comma 1.1. del Dlgs 165/2001 introdotto dal decreto Reclutamento sta causando non pochi problemi alle migliaia di amministrazioni locali di piccole dimensioni

di Gianluca Bertagna

L'Anci scrive alla Funzione pubblica per chiarire l'effettiva portata delle nuove regole sulla mobilità per i Comuni sotto i 100 dipendenti. L'articolo 30 comma 1.1. del Dlgs 165/2001 introdotto dal decreto Reclutamento sta causando non pochi problemi alle migliaia di amministrazioni locali di piccole dimensioni (si veda NTPlus del 2 settembre 2021). Ma andiamo con ordine.
L'articolo 3 del Dl 80/2021 ha fatto cadere il tabù del nulla osta preventivo per gli spostamenti tramite mobilità dei dipendenti pubblici. Per gli enti locali, però, in sede di conversione, è stato introdotto il comma 1.1. direttamente all'articolo 30 del Testo unico del pubblico impiego, finalizzato a prevedere percentuali specifiche per il calcolo dello scarto tra dipendenti in servizio e dotazione organica al fine di non bloccare il normale svolgimento delle attività amministrative. L'incipit del comma però, così recita: "Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano agli enti locali con un numero di dipendenti a tempo indeterminato non superiore a 100". Come è possibile notare, alla lettera sembrerebbe che questi piccoli enti non possano procedere in alcun modo con le mobilità, né in entrata né in uscita. Una lettura sistematica, avvalorata peraltro dai verbali dei lavori parlamentari, fa ritenere che la precisazione serva solamente a obbligare i dipendenti di queste amministrazioni a ottenere sempre il nulla osta in caso di uscita.

La questione non è di poco conto ed è per questo che l'Associazione dei Comuni ha inoltrato una richiesta ufficiale al Capo di Gabinetto del Dipartimento Funzione Pubblica perché giungano i chiarimenti indispensabili a definire la portata della disposizione e, se necessario, per correggerla con una modifica testuale da inserire nel primo provvedimento normativo utile. L'Anci, quindi, nel documento fornisce anche una bozza di integrazione dell'articolo 30, che "sposta" gli enti locali con meno di 100 dipendenti tra quelli che non applicano le nuove regole in materia di nulla osta preventivo; come le aziende del servizio sanitario sarà possibile un'uscita per mobilità ma solo previo nulla osta, senza con ciò, comunque, vietare o limitare l'istituto nel suo complesso. Diversamente, quello che sembra decisamente essere un refuso normativo, rischierebbe di penalizzare ancora di più i piccoli Comuni.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©