Appalti

Più personale all'Anac in vista del Pnrr: ok del Parlamento alle nuove assunzioni

Approvato un emendamento alla legge europea che apre le porte a 28 nuovi dipendenti a tempo indeterminato

di Mauro Salerno

Dopo le polemiche sullo "scippo" di competenze, arriva l'ok del Parlamento al rafforzamento del personale dell'Autorità anticorruzione. Il via libera alle assunzioni, contenuto in un emendamento alla legge europea approvato dalla commissione Politiche Ue del Senato, dovrebbe essere utile a rimarginare la strappo causato dalle norme del decreto Semplificazioni che attribuivano compiti in materia di controlli sul Pnrr e trasparenza a «uffici governativi» (in particolare la Ragioneria). Una duplicazione di ruoli (quantomeno) che aveva fatto suonare l'allarme ai piani alti dell'Autorità di via Minghetti.

A dare un primo valore concreto alle rassicurazioni arrivate all'epoca dal Governo per smentire l'ipotesi di un ridimensionamento dell'Anac arriva ora un emendamento (firmato dal senatore Pd Andrea Marcucci) che inserisce nella legge europea l'autorizzazione che permetterà all'Autorità guidata da Giuseppe Busia di selezionare 28 nuove figure professionali da assumere a tempo indeterminato.

L'obiettivo della norma (che introduce un nuovo articolo 36-bis alla disegno di legge europea) è quello di rafforzare le competenze dell'Anac in vista delle nuove sfide sul fronte della digitalizzazione delle gare d'appalto che arriveranno insieme agli investimenti del Pnrr. A questo scopo, si legge nell'emendamento approvato, «l'Autorità è autorizzata ad assumere a tempo indeterminato, con corrispondente modifica della dotazione organica vigente, nel numero massimo di ventotto unità, di cui venticinque con la qualifica di funzionari e tre con la qualifica di impiegati, da inquadrare nel livello iniziale della qualifica di riferimento».

L'aumento di spesa (587.833 euro per il 2021, 2,6 milioni a crescere fino a 4,3 milioni dal 2032 in poi) sarà sostenuto per i primi cinque anni attraverso il fondo destinato al recepimento delle norme europee introdotto dalla legge 234 del 2012 (con una dote di 50 milioni all'anno a partire dal 2016). Dal 2027 in poi la spesa sarà a carico del bilancio dell'Autorità.

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