Appalti

Più spazio alle varianti in corso d'opera nel nuovo codice

Ok al subappalto a cascata e garanzie fideiussorie solo «native digitali»

di Mauro Salerno

Più spazio alle varianti in corso d'opera. C'è anche questa novità, tutt'altro che trascurabile, tra quelle allo studio della commissione mista nominata dal Consiglio di Stato per riformare il codice appalti del 2016. La commissione, che ha ricevuto l'incarico dal governo Draghi con lo'obiettivo di presentare uno schema di provvedimento entro il 20 ottobre, sta rimettendo mano a tutte le aree coperte dalla vecchia disciplina dei contratti pubblici. Con l'obiettivo di alleggerire molto le quanttà di norme, semplificare le procedure e trasferire tutte le regole di dettaglio a un nuovo regolamento.

Nel capitolo dedicato all'esecuzione dei contratti, un posto di rilievo è occupato dalle novità in tema di varianti. E non solo perché l'attuale articolo 106 del Dlgs 50/2016 presenta diverse difficoltà interpretative e di applicazione. L'esperienza legata all'impennata dei prezzi dei materiali degli ultimi mesi ha spinto verso la la ricerca di maggiore flessibilità rispetto ai vecchi assetti.

Di qui la scelta di non considerare «sostanziali», e dunque sempre ammesse, le modiche al progetto proposte dalla stazione appaltante o dall'appaltatore che -senza compromettere la fiunzionalità dell'opera - assicurino risparmi da poter portare a compensazione all'aumento dei costi delle lavorazioni oppure che realizzino soluzioni equivalenti o migliorative in termini economici, tecnici o di tempi di ultimazione delle opere. In pratica, se si migliora l'opera senza alterarne la natura e aumentarne i costi le varianti diventano libere.

Una formulazione che, secondo i tecnici al lavoro sui testi, risulta più allineata allo «spirito di fiducia» e di ricerca del risultato che è stato messo alla base della riscrittura del codice.

Ok al subappalto a cascata
Rimanendo nell'ambito delle misure dedicate all'esecuzione del contratto un'altra novità di rilievo riguarderà il subappalto. In ossequio alle norme europee, con il nuovo codice divernterà legittimo anche il subappalto a cascata. Cadranno dunque i limiti che al momento impediscono ai subappaltatori di subaffidare a loro volta i lavori ad altre imprese. La stazione appaltante potrà limitare questa prassi, ma con motivazioni specifiche da indicare nei documenti di gara. Per il resto, l'impianto generale rimarrà quello attuale con la conferma delle tutele economiche e normative dei lavoratori e la reponsabilità solidale dell'affidatario con il subappaltatore in merito agli obblighi di sicurezza.

Solo fideiussioni digitali
Diverse innovazioni riguarderanno anche il capitolo delle garanzie. Tra queste, merita sicuramente una segnalazione la scelta di rendere obbligatoria l'emissione digitale delle garanzie fideiussorie, che dovranno essere anche verificabili in via telematica presso la società emittente oppure gestite tramite piattaforme digitali. Agli occhi dei tecnici incaricati di riformare il codice, l'obbligatorietà del formato «nativo digitale» delle garanzie è un presupposto necessario per aumentare l'efficienza e la sicurezza del sistema, inseguendo l'obiettivo della riduzione degli oneri amministrativi. In alternativa le imprese potranno sempre scegliere di prestare cauzione.

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