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Pnrr, Ance: occhio ai tempi dell'attuazione, mancanza di pubblicità vulnus sulla trasparenza degli appalti

In audizione alla Camera sul Dl per l'accelerazione del Pnrr i costruttori espirmono apprezzamento per il provvedimento ma evidenziano i punti critici

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di Mau.S.

L'Ance esprime «apprezzamento» per il contenuto del decreto-legge di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che «prevede una serie di misure puntuali, principalmente relative all'attivazione dei finanziamenti europei, necessarie per il raggiungimento degli obiettivi previsti entro fine anno e il conseguente ottenimento della prossima tranche di risorse europee». Per Edoardo Bianchi, vicepresidente dell'Associazione costruttori che ha parlato in audizione di fronte alla commissione Bilancio della Camera sul Dl per l'accelerazione e l'attuazione del Pnrr, sono positivi in particolare i punti relativi all'accelerazione dei contratti di programma delle Ferrovie e dei piani integrati urbani. Bene anche gli aspetti relativi alla nuove norme sul contrasto alle infiltrazioni criminali negli appalti.

Nonostante gli apprezzamenti, qualche punto da migliorare secondo i costruttori però c'è. «Il decreto lascia ancora senza soluzioni alcuni nodi irrisolti in materia di opere pubbliche -ha spiegato Bianchi - che devono essere risolti entro la fine dell'anno per assicurare un efficace avvio del Pnrr, favorendo la concorrenza e la trasparenza. Tra questi figurano in particolare le misure all'avviso per le procedure negoziate per interventi Pnrr; le opere a rete e suddivisione in lotti quantitativi; il 'caro' materiali; le fidejussioni per le opere pubbliche, con l'introduzione del sistema alla francese; i maggiori oneri per il Covid». «Rimane infine il nodo irrisolto dell'effettiva disponibilità di progetti da realizzare con i fondi del Pnrr -aggiunge Bianchi -. Nodo rispetto al quale è opportuno trovare rapidamente soluzioni, al momento assenti nel decreto». Perché «il vero convitato di pietra che c'è su questo decreto, oltre ai tempi, è la governance dell'attuazione- ha spiegato Bianchi - . Quando parleremo di governance dell'attuazione, che è molto rimasta indietro, poi ci sarà il problema dell'attuazione vera e propria».

Altro punto critico è la mancanza di pubblicità dei bandi con cui vengono assegnati gli appalti del Pnrr. «Tutte le gare del Pnrr sono sottratte a qualsiasi logica di pubblicità, la procedura standard per realizzare il piano sarà la procedura negoziata, che per questi sei anni diventerà la procedura ordinaria. Ma saranno le stazioni appaltanti a determinare gli inviti, nessuna impresa potrà presentarsi e chiedere di essere invitata. Riteniamo che possa essere un gravissimo vulnus della concorrenza e non capiamo quale sia l'interesse. La fase della gara è quella più breve rispetto a ciò che c'è a monte», ha argomentato il vicepresidente dell'Ance.


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