Pnrr, Comuni a caccia di ingegneri: sono il 38,5% dei mille esperti
Per finanziare le collaborazioni professionali ci sono 320,3 milioni di euro nell’arco del Piano
Per attuare il Pnrr la pubblica amministrazione locale chiama a raccolta gli ingegneri. La fame di competenze tecniche degli enti locali è certificata dal panorama dei fabbisogni indicati per il tramite delle Regioni nella caccia ai «mille esperti» previsti dal decreto Reclutamento (Dl 80/2021), il cui provvedimento attuativo è stato pubblicato lunedì sulla Gazzetta Ufficiale. Le varie famiglie di ingegneri, civili, energetici, idraulici ma anche informatici, chimici, ambientali e gestionali domina il quadro, e assorbe il 38,5% delle richieste. Più del doppio rispetto a quelle relative ad avvocati ed esperti giuridici, che raccolgono il 16%. Ma nel panorama delle collaborazioni c’è spazio anche per 23 agronomi, 22 biologi, 71 geologi e 79 architetti. La ricerca dei singoli professionisti avverrà tramite il Portale InPa, e dovrà correre come mostrano le tempistiche dei bandi appena pubblicati. Per le candidature c’è tempo da ieri, data di apertura degli avvisi pubblici, al 6 dicembre. La selezione avverrà tramite colloquio, all’interno delle mini-rose previste dalla norma. Con l’obiettivo di firmare l’incarico entro la fine dell’anno per mettere i professionisti al lavoro all’inizio del 2022.
Per finanziare le collaborazioni professionali ci sono 320,3 milioni di euro nell’arco del Piano, destinate per il 40% alle Regioni meridionali. Il Dpcm e l’avvio degli avvisi pubblici sono l’ultimo obiettivo assegnato alla Funzione pubblica per il 2021 dal Pnrr, come ricorda il ministro per la Pa Renato Brunetta. Ora bisogna passare all’azione.
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