Appalti

Pnrr, Giovannini: 2023 anno dei cantieri. Entro fine anno altre 55 gare per 1,6 miliardi

Finora pubblicate 63 gare con appalti per 8,6 miliardi. «Procedure accelerate rispetto al passato, già dieci dibattiti pubblici su grandi opere»

di Mauro Salerno

Il 2023 «sarà l'anno in cui si concentrerà l'apertura dei cantieri» delle opere pubbliche finanziate tramite Pnrr. Lo ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, presentando il rapporto «Gli investimenti e le riforme Pnrr per le infrastrutture idriche» nel corso di un seminario online. «Per alcuni questa è un po' un'ossessione - ha aggiunto Giovannini - , come se il Pnrr avesse potuto generare istantaneamente i cantieri e non avesse richiesto, come avevamo dichiarato fin dall'inizio, una grande opera di progettazione». Il ministro ha anche rimarcato che «le procedure previste dalle opere Pnrr stanno funzionando e hanno anche comportato una forte accelerazione dei tempi».

Sul punto, il ministro ha ricordato che «si sono tenuti già 10 dibattiti pubblici» sui progetti di queste grandi opere, «che si sono conclusi senza rallentamenti». Un riferimento anche all'avvenuta assegnazione di uno dei maxilotti dell'alta velocità ferroviaria Palermo-Catania: «Dal progetto all'assegnazione è passato solo un anno - ha detto il ministro - mentre in passato per opere simili servivano 2-3 anni per completare lo stesso processo». Per Giovannini, inoltre, «si registra un significativo aumento delle procedure di affidamento messe a bando dai soggetti attuatori, che sono previste raddoppiare nell'ultimo trimestre dell'anno, anche grazie agli strumenti messi in campo dal Governo per far fronte all'aumento dei prezzi dei materiali».

Giovannini si è detto tranquillo sul fatto di poter raggiungere tutti gli obiettivi previsti dal Pnrr per il 2022. Al 30 settembre il Mims ha conseguito le nove «milestone» di propria competenza riferite al 2021, nonché quelle previste per i primi tre trimestri del 2022. Ha inoltre raggiunto in anticipo rispetto la scadenza di fine anno ulteriori tre milestone, due per le riforme e una per gli investimenti, mentre sono già stati predisposti gli atti per conseguire gli ultimi due obiettivi, relativi alle concessioni portuali e gli investimenti ferroviari, previsti per il quarto trimestre.

«Coerentemente con il cronoprogramma, il 2022 è stato prevalentemente un anno dedicato alla progettazione e all'avvio delle procedure di gara delle diverse opere», ha spiegato Giovannini. Al 30 settembre sono 63 le procedure di affidamento per lavori e servizi legati al Pnrr e al Pnc pubblicate finora, per un valore complessivo di circa 8,6 miliardi di euro. Entro la fine dell'anno è previsto l'avvio di 55 ulteriori gare (per un valore complessivo di 1,6 miliardi), un numero superiore a quello registrato nei primi tre trimestri del 2022.

Per quanto riguarda il Pnc, nel 2021 sono stati raggiunti tutti i 32 obiettivi previsti, mentre al 30 settembre 2022 sono stati conseguiti 25 target sui 31 (81%) originariamente fissati. In ragione degli aumenti dei prezzi delle materie prime, un intervento normativo ha prorogato di tre mesi le scadenze iniziali, il che vuol dire che entro l'anno dovrebbero essere raggiunti i sei target mancanti.

Stanziati 3,9 miliardi per le opere idriche
Nel corso del seminario on line è stato fatto il punto sugli investimenti efffettuati nelle opere idriche che, negli ultimi 19 mesi, ammontano a 3,9 miliardi di euro. «La riforma e gli ingenti investimenti sul settore idrico hanno consentito di riportare il tema delle infrastrutture idriche al centro dell'azione del Governo», ha sottolineato Giovannini. «La scelta di destinare quasi quattro miliardi, di cui circa tre del Pnrr, a interventi sulle infrastrutture idriche è stata rafforzata dall'impegno a procedere, nell'ambito delle riforme previste dal Piano, a una profonda rivisitazione della governance del settore, in modo da assicurare la realizzazione di nuovi invasi, la manutenzione straordinaria delle reti esistenti, la messa in sicurezza degli impianti e una gestione efficiente dell'intero sistema», ha concluso il ministro

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